Con l’avanzare della stagione apistica, la preparazione di una colonia per l’inverno inizia molto prima della prima gelata. Sebbene questo articolo si concentri sulle pratiche invernali, è importante ricordare che prepararsi per l’inverno è un impegno che dura tutto l’anno. Una colonia che affronta stress o condizioni avverse all’inizio della stagione avrà difficoltà a produrre le api invernali forti e sane necessarie per sopravvivere.
La vera preparazione per l’inverno inizia a fine estate, quando le api cominciano ad allevare “api invernali” specializzate che manterranno l’alveare in funzione durante i mesi più freddi. Con l’accorciarsi delle giornate e il calo delle temperature, questa preparazione diventa sempre più evidente. Per gli apicoltori, questo significa rimanere vigili durante tutta la stagione, soprattutto nei momenti cruciali in cui emergono le nuove generazioni di api.
Considerando l’intera stagione apistica e concentrandosi su questi momenti cruciali di cambiamento generazionale, gli apicoltori possono aiutare le loro colonie ad affrontare l’inverno con api robuste e sane, capaci di sopravvivere fino alla primavera. Dall’accumulo primaverile alla produzione di miele estivo, fino ai preparativi per l’inverno, ogni periodo dell’anno gioca un ruolo importante nel preparare la colonia al successo.
Fisiologia invernale
Le api invernali presentano un profilo fisiologico notevolmente diverso rispetto alle loro sorelle estive. I loro corpi accumulano maggiori riserve di grasso (Brejcha, 2023)1, una quantità maggiore di proteine, tra cui la vitellogenina (Amdam, 2005)2, le loro ghiandole ipofaringee sono meno attive e le api hanno una ridotta tendenza a volare (Cormier, 2022)3. Questi adattamenti consentono loro di sopravvivere per settimane all’interno dell’alveare, sostenendo la colonia durante i mesi invernali.

Processo di termoregolazione
Quando la temperatura esterna scende sotto i 15°C (59°F), le api formano il gruppo invernale (Southwick, 1987)4, un raggruppamento a forma di ellisse (Owens, 1971)5 con poca o nessuna covata al centro. Vibrando i muscoli del torace, le api generano calore corporeo, mantenendo una temperatura di 30,4–36°C (86,7–96,8°F). Ciò si traduce in una temperatura media del gruppo di 21,3°C (70,3°F), con il centro molto più caldo (27–35°C = 80,6–95°F) rispetto ai bordi (Stabentheiner, 2010)6.
Questo processo richiede la generazione di calore, che a sua volta consuma carboidrati come fonte energetica primaria. Pertanto, uno dei compiti principali dell’apicoltore durante l’inverno è garantire sufficienti riserve di zucchero, sia dal miele prodotto che da alimenti supplementari.
Quante api sono necessarie per mantenere in vita l’alveare durante l’inverno?
La dimensione della colonia necessaria per sostenere le temperature invernali è fondamentale. Una “massa critica” di api insufficiente non riuscirà a mantenere le temperature minime. Al contrario, le colonie più numerose, pur essendo più efficienti nella generazione di calore, consumano maggiori quantità di cibo. Anche l’intensità e la durata dell’inverno sono fattori determinanti.
Alcuni ricercatori suggeriscono un minimo di 4.000-5.000 api (Hatjina, 2014)7. Altri ricercatori propongono un altro criterio, che è la quantità di telaini coperti dalle api. In questo caso, si ritiene che almeno cinque telaini devono essere coperti dalle api per garantire che la colonia abbia abbastanza forza per l’inverno (fonte: Pajuelo, 2018)8.
Un’altra misura si basa sul peso totale della colonia, che dovrebbe essere di almeno 20 kg (44 libbre). Questo peso include le api e le riserve di cibo (come il miele), ma esclude il peso dell’arnia e dei telaini. Se una colonia ha almeno questo peso, dovrebbe essere sufficiente per superare l’inverno (fonte: Doke, 2019)9.

Pratiche invernali
Durante i preparativi autunnali, gli apicoltori dovrebbero unire le colonie che non soddisfano i requisiti minimi di dimensione. La crescita dell’apiario dipende dalla salute e dal numero delle api, non dalla quantità di alveari.
Prevenzione delle malattie
Le colonie devono entrare nell’autunno prive di malattie. La varroasi, la principale malattia che colpisce le api mellifere (Van Der Zee, 2015)10, aumenta il dispendio energetico, riduce i tassi di sopravvivenza (Aldea, 2019)11 e spesso esacerba altri patogeni (Martin, 2001)12, come i virus. La malattia colpisce le riserve di grasso corporeo e i livelli di vitellogenina, indebolendo il sistema immunitario delle api. Il monitoraggio della salute dell’alveare dopo i trattamenti autunnali e prima dello svernamento è quindi fondamentale. Se i livelli di acari rimangono elevati mentre la colonia si avvia verso l’inverno, si raccomanda vivamente un trattamento con acido ossalico per ridurre la carica di acari e migliorare le possibilità di sopravvivenza della colonia.
Condizioni e posizionamento dell’alveare
Gli alveari in legno esposti a pioggia, sole e sbalzi di temperatura possono subire deformazioni, causando disallineamenti che consentono l’ingresso di aria fredda. Gli apicoltori dovrebbero controllare e riparare le strutture degli alveari per evitare questo problema.
Evitare zone come le valli profonde, dove l’umidità persiste e la ventilazione è scarsa, poiché tali condizioni favoriscono la nosemiasi di tipo A.
Sollevare gli alveari di almeno 40 cm (15,7 pollici) per evitare che l’umidità del terreno e il freddo influenzino la colonia. Questo protegge anche dai roditori e da altri animali che cercano riparo, che possono danneggiare l’interno dell’alveare e comprometterne l’igiene.
Riserve alimentari e alimentazione
Quando si valutano le riserve alimentari, non bisogna considerare solo la quantità, ma anche la qualità e la disposizione:
- Il miele che cristallizza in condizioni di freddo diventa immangiabile per le api.
I metodi di alimentazione devono essere efficaci:
- Evitare di posizionare i sacchetti di cibo troppo lontano dal glomere.
- Le aperture devono essere sufficientemente ampie da consentire l’accesso delle api.
- Evitare che il cibo diventi troppo liquido (a 18°C o 64,4°F), poiché ciò potrebbe bagnare le api e raffreddare il glomere.

Il miglior consiglio per l’alimentazione è posizionare il cibo in un punto facilmente raggiungibile dalle api, idealmente proprio sopra la zona della covata. Assicurati che l’apertura sia rivolta verso il basso e fai attenzione a non rovesciarlo sui telaini o sulle api.
Visite all’alveare
Le visite dovrebbero essere ridotte al minimo durante l’inverno. Idealmente, aprire gli alveari solo nelle giornate di sole, quando le temperature esterne superano i 16°C (61°F). Agire sempre rapidamente per ridurre al minimo il disturbo alla colonia ed evitare di rimuovere i telaini per non raffreddare la covata.
Preparazione per la prossima stagione
L’inverno è anche un periodo di preparazione per gli apicoltori. Attività come la programmazione degli apiari, la pulizia delle arnie e dei telaini, e la preparazione della cera possono essere completate in anticipo per la stagione successiva.
Conclusione
Far svernare le api mellifere non è un compito semplice. Si tratta di un delicato equilibrio tra le caratteristiche individuali delle api, il comportamento della colonia e i fattori di stress esterni13. Sebbene sappiamo molto sui principali responsabili, come l’acaro Varroa destructor e i pesticidi, l’impatto di altri fattori, come il cambiamento climatico, rimane meno chiaro.
C’è ancora molto da imparare, soprattutto per quanto riguarda l’interazione tra diversi fattori di stress e il comportamento delle colonie durante i mesi invernali. Caratteristiche come le dimensioni della popolazione, le riserve di miele e la termoregolazione sociale sono indicatori chiave della sopravvivenza invernale, con la termoregolazione sociale che si rivela particolarmente promettente come segnale di allarme precoce per potenziali problemi.
Ciò che è chiaro è che i fattori di stress possono compromettere la capacità della colonia di mantenere l’equilibrio. Se le sfide diventano eccessive, possono spingere l’alveare oltre una soglia critica, con conseguenti perdite. Ulteriori ricerche in questi ambiti potrebbero aiutare gli apicoltori a monitorare meglio i loro alveari e a sviluppare strategie più efficaci per ridurre le perdite invernali.
Fonte: Veto-pharma
Riferimenti Bibliografici
- Brejcha M, Prušáková D, Sábová M, Peska V, Černý J, Kodrík D, Konopová B, Čapková Frydrychová R. Cambiamenti stagionali nell’ultrastruttura e nell’espressione genica nel corpo grasso delle api operaie. J Physiol per insetti. 2023 aprile;146:104504. doi: 10.1016/j.jinsphys.2023.104504. Epub 2023 marzo 17. PMID: 36935036.
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