venerdì , 1 Dicembre 2023
Scheda identificativa degli insetti nemici delle apida varie angolature
Vespa cabro. Dimensioni: Gli operai e i droni misurano tra i 20 e i 25 mm dalla testa all'addome, mentre la regina misura tra i 35 e i 50 mm anche se solitamente non supera i 35 mm.

Problemi di stagione: vespe e calabroni

Tra gl’insetti ci sono alcune categorie onnivore, vespe e calabroni, che possiamo definire “spazzine”. In natura questo importante compito, molto diffuso, è svolto anche, nel regno vegetale dai funghi, e in quello animale da uccelli, rettili, pesci, e mammiferi.

Di questa stagione, fine estate, venendo a mancare il pascolo naturale, le vespe e i calabroni si rivolgono a quello che per loro è un’importante e abbondante fonte di alimentazione sia calorica che proteica, gli alveari.

Il fenomeno s’intensifica di anno in anno e, questa crescita esagerata della popolazione di vespe e calabroni, viene alimentata anche da noi umani in conseguenza della pessima abitudine dell’abbandono dei nostri rifiuti in giro per le strade e per le campagne.

Un comportamento più educato e rispettoso dell’ambiente già, di per se, sarebbe utile al controllo dello sviluppo di queste popolazioni di insetti.

Ma in emergenza occorre adottare mezzi adeguati per arginare il fenomeno senza creare ulteriori problemi di carattere ambientale e di pubblica salute, come potrebbe essere l’uso su larga scala di insetticidi.

In commercio ci sono molti strumenti, trappole, non inquinanti che applicano il principio della lotta biologica cioè si basano sulle abitudini alimentari di questi insetti.

Una trappola molto efficiente e gratuita applicata fin dai primi anni novanta del secolo scorso e quella che vi riproponiamo con le relative istruzioni di uso.

La realizzazione è alla portata di tutti, bastano:
una tavoletta di legno compensato o anche il fondo di una cassetta per frutta, un foglio di plastica, delle puntine da disegno, della colla per topi, delle esche di carne o pesce, una cupola di rete a maglie larghe appoggiata o sospesa.
Consigli per l’uso:
– fissare con le puntine il foglio di plastica sulla tavoletta di legno;
– la colla va spalmata in modo omogeneo sul foglio di plastica;
– per esca si possono adoperare dei pezzettini di pesce o di carne;
– la trappola va sistemata al riparo dalla brina notturna;
– periodicamente si rinnova la trappola sostituendo il foglio di plastica pieno di insetti;
– la cupola in rete a maglie larghe evita che gli uccelli insettivori rimangano incollati.
Funziona al 100 %
Via Mario Rapisardi 9 , 90144 PALERMO
Posta elettronica : faisicilia@federapi.biz

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2 Commenti

  1. Gabriele Pierattelli

    Un post molto poco obiettivo è molto spazioso in cui tra l’altro è presente un evidente contraddizione.
    O i calabroni hanno cibo in abbondanza e riescono a proliferare (scarti alimentari lasciati in giro dagli umani) e quindi non hanno bisogno di attaccare gli alveari non c’è cibo in abbondanza lasciato in giro dagli uomini e i calabroni non proliferano e quindi non c’è bisogno di attuare questi metodi brutali.
    E comunque non me ne frega niente.
    non è giustificabile ammazzare dei calabroni Perché alcuni uomini devono trarre guadagno sfruttando le api

    • Così come lei cura i suoi figli o animali da virus, acari, funghi e parassiti è giusto che l’apicoltore curi le proprie api.
      Questo genere di lotta è poco invasiva perché protegge gli alveari esclusivamente dagli insetti che li attaccano. Non si sta parlando di sterminare una specie comunque importante nell’ecosistema.
      Inoltre deve sapere che alcune tipologie di vespe non autoctone, vedi vespa Vellutina, sono molto dannose e mettono veramente a rischio la sopravvivenza di interi alveari.
      Per cui è giustificabile nella misura in cui non si crea un danno all’ecosistema.
      Cordialmente

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