Vive e si riproduce a Massa, nella vallata del Frigido, purissima e priva di contaminazioni e imbastardimenti genetici, la vera ape regina italiana.
Questa particolare specie di ape denominata Apis mellifera ligustica Spinola non solo è preziosa per l’ecosistema e l’agricoltura nazionale in generale ma è addirittura necessaria alla sopravvivenza, al mantenimento e all’impollinazione delle piante, delle biodiversità e tipicità locali da valere la messa a punto di un provvedimento ad hoc, in particolare un’ordinanza sindacale, la prima del genere in Italia, per proteggerla e garantirne la riproduzione in purezza e integrità.
Il Sindaco Pucci, su proposta del settore attività produttive e dell’assessorato di Luigi Della Pina, ha infatti firmato un ordinanza, la n.91 del 29 settembre scorso, volta a costituire nella valle del Frigido, habitat naturale di questa specie di ape, una zona di rispetto ove sia possibile allevare e far riprodurre in purezza l’Apis Ligustica Spinola – ecotipo Alpi Apuane.
L’importanza e l’eccezionalità del provvedimento è tale che ne sarà data comunicazione a livello nazionale nel più importante convegno di settore organizzato dalla Federazione Apicoltori Italiani a Lazise, domenica 4 ottobre prossimo. Sarà con tutta probabilità lo stesso presidente FAI, dott. Raffaele Cirone, a comunicare agli apicoltori convenuti, il provvedimento adottato a Massa il cui territorio sarà quindi riconosciuto dagli esperti allevatori di api, quale ambiente protetto per l’allevamento della vera ape regina italiana.
Il provvedimento assunto è frutto di un lungo lavoro procedurale svolto dall’ufficio comunale alle attività produttive e parte dall’allarme lanciato dagli stessi apicoltori sulla moria di api avvenuta sul territorio italiano negli ultimi anni. Una legge del 2004 sulla disciplina dell’apicoltura riconosce questa attività utile alla conservazione dell’ambiente naturale, dell’ecosistema e dell’agricoltura per garantire l’impollinazione naturale e una legge regionale dello scorso aprile ha stabilito che preservare la biodiversità delle specie apistiche, in particolare l’ecotipo toscano, è un obiettivo da perseguire per la stessa Regione.
E’ stato dimostrato infatti che le morie di api sono determinate in parte dall’utilizzo di pesticidi, in particolare di neonicotinoidi per la concia del mais, messi al bando per questo dal ministero della salute, dall’altra dall’indebolimento subito dalla specie a causa di contaminazioni con api allevate in altri paesi e quindi vendute in Italia. Queste api non pure, si ammalano più frequentemente, sono più deboli e meno resistenti alle temperature invernali, più aggressive verso l’uomo e pure fra di loro, tendono a dividersi in sottofamiglie, non lavorano all’unisono e quindi producono anche meno miele.
Gli esperti del Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA) di Bologna (Rapporto di Prova n. 877/09) hanno certificato che a Massa, nella valle Frigido, grazie al lavoro di seri apicoltori, sono state invece allevate api geneticamente pure, “conformi alle caratteristiche morfometriche descritte per l’Apis mellifera ligustica” ed è quindi per evitare importazioni di api non pure, pericolosi fenomeni di ibridazione, diffusione di malattie tradizionali ed esotiche, oggi estranee all’ambiente e agli allevamenti apistici locali, che nasce il provvedimento adottato dal Sindaco per l’istituzione di una “zona di rispetto” ai sensi della Legge della regione Toscana n. 21/2009.
L’ordinanza sindacale n.91 del 29 settembre stabilisce quindi che :
1) nel territorio della Valle del Frigido, a partire dal paese di Santa Lucia e sino al confine montano, non possano essere importate ed allevate api diverse dall’Apis mellifera ligustica Spinola ecotipo Alpi Apuane;
2) anche l’attività di nomadismo sia possibile, dietro certificazione della ASL di provenienza in merito alla sanità delle api, solo nel rispetto di quanto al punto precedente, della biometria riconosciuta dal CRA e comunque solo nel caso il “carico” di presenza di api nel citato territorio lo consenta.
Le trasgressioni saranno applicando la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 80 a 500 euro. La vigilanza e il controllo sull’osservanza della presente ordinanza saranno esercitate dalla Polizia Municipale e dal Servizio veterinario ASL. L’ordinanza sarà resa nota tramite avvisi pubblici, comunicazione agli Enti interessati, alle Associazioni agricole e di Apicoltori anche di livello nazionale.
Massa, 2 ottobre 2009 Fonte:- Ufficio Stampa