Continua l’impegno della Federazione affinché l’apicoltura possa rispondere a criteri di sicurezza alimentare, tracciabilità di animali, alimenti e mangimi.
Nel richiamare le azioni già promosse in passato per segnalare le criticità evidenziate nella gestione dei fondi europei volti a migliorare le condizioni dell’apicoltura italiana,ora la FNOVI ha indirizzato una nota ai Ministri del MIPAAF, della Salute, dell’Ambiente, nonché al Presidente della Regione Sardegna, all’Assessore alla Sanità e a quello all’Agricoltura, richiamando l’attenzione sul manuale divulgato dell’Agenzia LAORE Sardegna con il quale si è cercato di analizzare aspetti specifici e singole operazioni che gli apicultori svolgono comunemente nei propri apiari, descrivendone le modalità di esecuzione.
La Federazione ha richiesto il ritiro immediato del documento, l’accertamento delle responsabilità di redazione e ogni altra misura volta ad informare eventuali utilizzatori della sua inadeguatezza e pericolosità.
Per la Federazione il documento “non educa gli operatori
1) alla conoscenza e al rispetto delle norme nazionali ed europee sulla sicurezza alimentare, né educa al rispetto dell’Autorità Sanitaria e del SSN, escludendo la professionalità del medico veterinario in campo apistico e promuovendo figure laiche di incerta formazione,
2) a riferirsi alle figure professionali competenti per la diagnosi, cura e gestione delle patologie apistiche, innescando nell’operatore meccanismi di elusione dei centri ufficiali di diagnosi, introducendo il concetto di auto diagnosi e cura anche per patologie soggette a denuncia obbligatoria, per le quali è previsto il divieto di trattamento,
3) alla conoscenza e al rispetto dei disposti di legge che regolano le gestione delle patologie denunciabili, non informa sulle conseguenze dell’inottemperanza degli stessi,
4) al rispetto delle Leggi nazionali ed europee sul farmaco veterinario, diffondendo pratiche illegali (uso di molecole illecite – preparazioni farmaceutiche casalinghe), pubblicizzando l’uso di farmaci ritirati dal commercio in Italia,
5) alla conoscenza del corretto uso del farmaco veterinario con regolare AIC, propagandando solo alcuni dei prodotti presenti in commercio ed indicandone un utilizzo improprio o scorretto,
6) sulle corrette disposizioni in materia di etichettatura alimentare,
7) suggerisce la consultazione di siti ove sono impartite nozioni errate o distorte,
8) non induce l’apicoltore a comportamenti professionalizzanti, bensì a comportamenti non in linea con i principi di sicurezza alimentare, tracciabilità di alimenti, animali, mangimi e farmaci e lo espone a sanzioni amministrative e provvedimenti penali di estrema gravità”.
Ufficio stampa Fnovi