giovedì , 14 Novembre 2024
Pin test

Pin test

Gli aghi sono perfettamente allineati per abbinare il nido d’ape con ciascuna delle celle. Dispone di 50 aghi per perforare 50 celle contemporaneamente. È progettato per celle standard da 5,4 mm.

Ma cos’è l’igienicità? È la capacità, da parte delle api di una colonia, di provvedere alla veloce rimozione, dalle cellette, delle larve o pupe morte o in sofferenza.

Perché è così importante? Perché api con un elevato comportamento igienico sono meno soggette a patologie di origine virale/batterica/fungina ovvero alle pesti, al nosema, alla covata calcificata, ecc.

A chi conviene condurre tale test? Agli allevatori di api regine ma anche e soprattutto alle singole aziende che producono miele e altri prodotti dell’alveare. Sapere che alcune famiglie sono meno igieniche di altre può essere utile per programmare sostituzioni di regine poco igieniche ed in tal modo aumentare il livello medio di salute del proprio parco alveari.

Il Pin test (protocollo di esecuzione)

Fra i diversi test per testare l’igienicità, senza dubbio il più veloce, economico e pratico è il Pin test.

Cosa serve per effettuare il test?

  • Serve una forma (sagoma) romboidale che può essere di plastica o di metallo o di altri materiali. Le sue dimensioni dovrebbero essere tali da coprire 10×10= 100 cellette. Considerando che in commercio esistono fogli cerei con cellette di diverse dimensioni e soprattutto che queste possono variare con i vari cicli di covata, si può dire che approssimativamente il rombo deve avere ciascun dei lati di 5,4-5,5 cm; il lato obliquo deve avere un’inclinazione pari a 60°. È bene precisare che, per usi aziendali, se anche il rombo fosse di qualche mm più piccolo o più grande non sarebbe un grosso problema a patto che si usi sempre la stessa sagoma per le misure fra le diverse famiglie.
    In alternativa alla sagoma, si può procedere alla marcatura con un pennarello della prima celletta in alto a sinistra e da lì contare 10 celle a destra; poi si contano 10 celle in diagonale e quindi si procede alla marcatura della cella in basso a destra. In questo modo si può circoscrivere il perimetro del rombo 10 x 10 e quindi da sottoporre a punzonatura.
  • Uno spillo preferibilmente con un diametro piuttosto grande (1-1,5 mm).

Fasi della procedura

  1. Selezionare e marcare un favo di covata opercolata il più possibile compatta. Preferire favi centrali del nido così da ridurre eventuali effetti legati alle differenti temperature della covata.
  2. Sul favo prescelto, trovare una zona tendenzialmente centrale, nella quale non ci siano molte cellette vuote (queste ultime non devono superare il 10%) e posizionare su tale area la sagoma romboidale.
  3. Marcare con un pennarello gli angoli della sagoma così da poter individuare, nei giorni successivi, l’area da controllare. In alternativa, se la sagoma è provvista di un bordo ricurvo che poggia direttamente sulla covata, si può procedere ad una leggera pressione così da imprimere l’intero perimetro della sagoma sulla covata.
  4. Prendere nota del numero di cellette già vuote che si trovano all’interno della sagoma.
  5. Procedere alla punzonatura di tutte le cellette opercolate presenti all’interno della sagoma.
  6. Riposizionare il favo all’interno del nido (preferibilmente nella medesima posizione di partenza).
  7. Tornare dopo 24 h e contare le celle ripulite (vuote) nell’area precedentemente marcata.
  8. Effettuare i calcoli utilizzando la seguente formula

Valori superiori all’90 % sono da considerarsi buoni. Valori inferiori al 70 % possono essere indicativi per prendere in considerazione la sostituzione delle regine.

Per una maggiore attendibilità è opportuno ripetere il test 2 volte nell’arco della stagione evitando periodi di forte importazione ( i periodi migliori potrebbero essere ad inizio e fine stagione).

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