giovedì , 30 Novembre 2023
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Ai medici veterinari apistici: attenti al questionario

La FNOVI è stata informata dall’Unità Operativa Apicoltura dell’IZS di ROMA, dell’esistenza di un questionario online sul farmaco veterinario, realizzato in collaborazione tra Apimondia, il Gruppo di Scambio per piccole e medie imprese apistiche della FAO, TECA, e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana “M.Aleandri”.

Sebbene il questionario si proponga indirizzato a persone che hanno a che fare con il settore apistico ”esclusivamente”, di fatto è compilabile soltanto dagli apicoltori, con lo scopo di rilevare i principi attivi utilizzati e l’adeguatezza del farmaco veterinario alle “loro esigenze”. Esclude la possibilità che la figura più competente in materia, il medico veterinario, possa dare il suo contributo “diversificato”, alla conoscenza della materia.

E’ universalmente condiviso che l’uso di antimicrobici in apicoltura sia pratica inutile, deleteria e pericolosa per le api, per la salubrità degli alimenti e soprattutto per la salute dell’ambiente. Inoltre il fenomeno della farmaco-resistenza sta progredendo a grandi passi. L’utilizzo di ogni genere di farmaco in apicoltura, ma soprattutto di antimicrobici e antifungini, potrebbe aggravare irrimediabilmente il quadro mondiale del fenomeno.

Il fatto che l’apicoltura sia stata considerata un mercato poco appetibile dalle industrie farmaceutiche l’ha preservata, nel tempo, dai danni derivati dal massiccio utilizzo di questi farmaci. A oggi questa circostanza, che potrebbe esser percepita, da allevatori impreparati o dall’apicoltura industriale, come una mancanza, si è rivelata una fortuna ed andrebbe difesa come valore distintivo dalle altre realtà zootecniche, sicuramente non segnalata come una inadeguatezza. Purtroppo interessi diversi potrebbero spingere nella direzione opposta. Il questionario di fatto sembra asservire a questo fine.

La determinazione di LMR per antibiotici nel miele porrebbe il miele europeo al pari di quello extraeuropeo in quanto a residui. Questa operazione decreterebbe la fine dell’imprenditoria apistica europea e la fine del miele “pulito”. A parità di residui, il miele extraeuropeo costa 5 volte meno e spiazzerebbe irrimediabilmente ogni altro concorrente dal mercato, disincentivando l’attività apistica locale e determinando quindi la morte vegetale in Europa.

Ricordiamo che la FNOVI si è impegnata sensibilizzando l’EFSA, l’EMEA, il MdS, il CODEX ALIMENTARIUS, SLOW FOOD per dire NO agli antimicrobici in apicoltura. Non è la mancanza di antimicrobici AIC, il disagio che il questionario deve registrare e portare a conoscenza dei politici, ma evidenziare se il sistema posto in aiuto dell’apicoltura oggi (associazionismo e assistenza tecnica) abbia prodotto un effettivo progresso e un reale beneficio al settore, oppure no.

L’uso irresponsabile del farmaco con la contaminazione di tutte le matrici dell’alveare è una realtà, con cui l’apicoltura deve fare i conti e che denuncia l’assenza di assistenza medico veterinaria al settore, situazione questa perpetuata e voluta dalle associazioni e dai tecnici.

Domande come; chi ti ha consigliato l’uso di antimicrobici per la peste; dove ti approvvigioni di antimicrobici; la tua associazione sa fornirti assistenza veterinaria; la tua associazione si avvale di un veterinario; acquisti farmaci dalla tua associazione; la tua associazione decide sui farmaci che devi utilizzare; chi ti consiglia sull’uso dei farmaci; chi fa diagnosi di patologia nel tuo allevamento; chi ti ha consigliato l’utilizzo di clorfenvinfos; dove acquisti il clorfenvinfos; chi ti ha insegnato a produrre farmaci fai da te; sei stato informato del pericolo chimico che incombe sul tuo processo produttivo; ritieni che la figura del tecnico apistico equivalga a quella del veterinario; se non è così, perché non ti avvali di un veterinario; il tecnico si rapporta al veterinario quando ha il sospetto di una patologia; il tecnico conosce le patologie denunciabili; conosci il dovere dell’apicoltore al riguardo delle patologie denunciabili; etc. etc., aiuterebbero a comprendere le reali necessità degli apicoltori in fatto di farmaco e di assistenza veterinaria, evidenzierebbero l’inadeguatezza dell’assistenza attualmente fornita.

 L’apicoltura è afflitta da enormi problematiche sanitarie ma vuole fare a meno dei veterinari. Sino a quando la UE non permetterà agli apicoltori di accedere a finanziamenti per l’assistenza veterinaria, scuramente l’apicoltura non progredirà. Questa carenza il questionario non la evidenzia. Invitiamo ogni veterinario apistico a compilare il questionario in maniera che la sua voce di consulente competente, esperto e responsabile possa comunque incidere nel risultato e non nell’interesse delle multinazionali del farmaco o dei commercianti di miele, piuttosto per promuovere l’attività degli apicoltori onesti e capaci, dei consumatori e dell’ambiente.

autore: Ufficio stampa Fnovi

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