Con “attivazione” si intende la prima movimentazione in entrata di api in un apiario non ancora popolato, mentre con “disattivazione” si intende l’ultima movimentazione in uscita che svuota l’apiario. Queste le precisazioni fornite da una nota a firma del Direttore della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari.
Facendo seguito alle richieste di chiarimento pervenute la Direzione ha così chiarito la previsione di cui all’art. 3, comma 2, del Decreto interdirettoriale 22 novembre 2017 che prevede l’esclusione dall’obbligo di registrare in BDA le informazioni relative agli spostamenti se questi avvengono da e verso apiari della medesima proprietà, all’interno della stessa provincia e che non determinano l’attivazione o la disattivazione di un apiario.
Gli apiari che, trascorsi più di dodici mesi dal loro inserimento in BDA, non risultano attivati sono sottoposti a verifiche da parte dei servizi veterinari per accertare il motivo di tale situazione.
A cura del servizio veterinario competente per territorio sono sottoposti a verifiche regolari anche gli apiari:
a) che non hanno censimento aggiornato;
b) che da più di dodici mesi non registrano movimentazioni;
c) che da più di dodici mesi sono a zero alveari;
d) classificati in BDA come nomadi e che non presentano disattivazione, ossia la movimentazione in uscita di svuotamento, trascorsi più di dodici mesi dalla movimentazione per “nomadismo”.
Se a seguito di verifica viene confermata per tali apiari l’assenza di alveari, sono attuate le azioni correttive del caso tra cui la registrazione in BDA di chiusura dell’attività.
Con riferimento infine alle movimentazioni per motivo “impollinazione”, la nota riferisce che in BDN al momento non risultano registrate movimentazioni con questo motivo. Alla luce però della rilevanza sanitaria di questa informazione, si sta predisponendo in BDN l’apposita funzionalità per registrare se a seguito di movimentazione per impollinazione vi è la perdita o il recupero del materiale biologico movimentato.