giovedì , 14 Novembre 2024
Tropilaelaps mercedesae
Femmine adulte di Tropilaelaps mercedesae (a) e Varroa destructor (b) sono state montate sotto la soluzione di Hoyer e osservate con uno stereo microscopio (Olympus SZX7).

Apicoltura: individuato acaro orientale in Georgia

Potrebbe arrivare ancora dall’Asia la nuova minaccia per le api, la cui salute è già messa a dura prova dalla globalizzazione, dall’effetto dei cambiamenti climatici e dell’abuso di fitofarmaci. Si tratta dell’acaro Tropilaelaps mercedesae, un ectoparassita (che vive cioè sulla superficie esterna dell’ospite) originario delle api mellifere asiatiche giganti (Apis dorsata, A. breviligula e A. laboriosa), ma che sta provocando effetti negativi anche sulle colonie di api mellifere occidentali (Apis mellifera). Dopo il ritrovamento in Russia, l’acaro è adesso segnalato per la prima volta in Georgia, confermando la sua espansione geografica.

È quanto emerge dallo studio “First Report on Tropilaelaps mercedesae Presence in Georgia: The Mite is Heading Westward!” (Primo rapporto sulla presenza di Tropilaelaps mercedesae in Georgia: l’acaro si sta dirigendo verso ovest!), pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Apicultural Science, realizzato dall’’Istituto di Entomologia dell’Università di Agraria della Georgia anche grazie al contributo del CREA Agricoltura e Ambiente.

I danni inflitti da Tropilaelaps mercedesae alle api mellifere: (a) ferite multiple sulla larva di 2° istanza (L2), (b) ferite multiple (da marroni a nere). ferite multiple sulla larva di 2° istanza (L2), (b) ferite multiple (cicatrici da marroni a nere) sulla larva di (b) ferite multiple (cicatrici da marroni a nere) su larve di 6° istmo (L6), (c) foro su un’antenna e (d) proboscide scurita.

Lo studio. Sono state condotte ispezioni e analisi sui campioni di covata in sette colonie di api mellifere (A. mellifera caucasica) provenienti da tre apiari diversi. Nello specifico è stata effettuata l’analisi del DNA mitocondriale o barcoding (letteralmente il “codice a barre” del DNA), una tecnica che sfrutta particolari sequenze geniche – i marcatori molecolari – uniche e specifiche per ogni specie, consentendo così di determinare la specie di appartenenza di animali, piante o microrganismi. Inoltre, per confermare l’identificazione, sono state compiute misurazioni morfologiche degli acari. Le analisi svolte sui campioni hanno mostrato alti tassi di infestazione da T. mercedesae, una notevole capacità riproduttiva e co-infestazione da Varroa destructor, l’altro acaro parassita asiatico ormai noto all’apicoltura globale.

Considerati il ciclo vitale, la biologia e la velocità di riproduzione, c’è molta preoccupazione per la diffusione di questo acaro in Europa , soprattutto perché l’aumento delle temperature medie annue e i cambiamenti climatici, che prolungano l’allevamento della covata, favoriscono il potenziale insediamento di popolazioni in altre regioni.

“E’ fondamentale, in un’ottica di prevenzione, che tutti gli attori coinvolti nel settore apistico siano informati sulla biologia e sulle modalità di individuazione di questo acaro molto più piccolo e veloce rispetto all’acaro Varroa destructor che ormai tutti gli apicoltori conoscono. – spiegano Cecilia Costa e Giovanni Cilia, ricercatori del CREA Agricoltura e Ambiente, che hanno contribuito allo studio”.

Link all’articolo: First Report on Tropilaelaps mercedesae Presence in…
Fonte. www.crea.gov.it

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