giovedì , 30 Novembre 2023
Come riconoscere la qualità genetica di una regina.
Foto di Luca Mazzocchi (www.mondoapi.it)

Discordanze genetiche CRAApi/IZS

Questi campioni sono stati raccolti nell’ambito dei controlli periodici degli allevatori iscritti all’Albo (180) e degli apicoltori che hanno fatto richiesta di contributi sulla base della legge 1234/2007 ex 797/2004 (527)

L’andamento delle non conformità è rimasto sempre contenuto, con una percentuale media inferiore al 9% e con fluttuazioni modestissime.

Nella sostanza ci vengono ripresentati dal CRAApi gli stessi dati che già ci erano stati forniti ad ottobre e che già avevamo girato alla nostra mailing list. Ne prendiamo atto.

Ci sembra di capire che il CRAApi consideri tali dati rappresentativi della reale situazione sul territorio nazionale per quanto riguarda l’appartenenza alla sottospecie ligustica.

Se questo non fosse, non capiamo perché non venga esplicitato nella lettera, e preghiamo il CRAApi di esplicitarlo. Noi non siamo in grado di valutare l’esattezza della comunicazione del CRAApi, e in quale senso debba essere letta; e poiché il CRAApi è un ente ministeriale, chiediamo che il MIPAAF se ne assuma direttamente la responsabilità con una presa di posizione nella quale si dica che ritiene che i dati forniti dal CRAApi diano la sicurezza scientifica della loro rispondenza alla realtà nel momento in cui vengono trasposti a fotografia della reale situazione di appartenenza alla razza sul territorio nazionale.

In assenza di tale assunzione di responsabilità da parte del MIPAAF, l’AIAAR continuerà a chiedere che il Ministero intervenga “immediatamente con uno screening su tutto il territorio nazionale, in modo da chiarire immediatamente e inequivocabilmente la situazione attuale. Se questo non dovesse essere fatto, l’AIAAR considererà oggi e nel futuro le istituzioni pubbliche inadempienti eticamente e politicamente dei compiti istituzionali che legittimano la loro esistenza.”

Ci scusiamo se alcune volte la terminologia usata fosse sgrammaticata scientificamente, ma a noi interessa la sicurezza del reale; e, nel caso che venga attribuito ai dati forniti un valore rappresentativo della realtà nazionale, non possiamo non notare:

1)Noi ci saremmo aspettati un comunicato congiunto del CRAApi e dell’IZS del Lazio e della Toscana, nel quale i ricercatori di entrambi gli istituti ci avrebbero spiegato il perché della discordanza prima e il perché della concordanza ora; e sulla base di quale metodologia analitica e statistica si attribuisce un valore di rispondenza nazionale ai dati in loro possesso. In mancanza di questo non possiamo che considerare la valutazione del CRAApi unilaterale e rispondente solo al suo punto di vista. Tanto più ci saremmo aspettati questo, se consideriamo che i due Istituti appartengono a due Ministeri diversi.

2)I campioni presi in esame dal CRAApi (707 in tre anni, se abbiamo capito bene: 235 all’anno su una realtà di ? … 1.200.000 alveari?, lo 0,019% ?), ci sembrano non meno esigui di quelli dell’IZS, e comunque la differenza non ci sembra tale da poterla ritenere statisticamente significativa, a meno che alle spalle non ci sia una precisa metodologia analitica e statistica che ci piacerebbe conoscere.

3)I campioni presi in esame dal CRAApi sono sì provenienti da tutto il territorio nazionale, ma proprio in quanto tali la loro esiguità è tale per cui non riusciamo a capire come sia possibile una trasposizione del loro valore a specchio della realtà nazionale.

4)I campioni presi in esame dal CRAApi sono inviati per le analisi dietro una aspettativa di sicurezza del dato di appartenenza: deve essere considerato un incidente di percorso se non lo sono. In realtà:

a)Nel caso degli iscritti all’albo, l’iscrizione all’Albo presuppone di fare selezione in purezza, quindi la non appartenenza, o l’appartenenza sotto uno standard, dovrebbe essere, appunto, un incidente di percorso. Il che può sempre succedere, e infatti la percentuale è bassissima.

b)Nel caso “degli apicoltori che hanno fatto richiesta di contributi sulla base della legge 1234/2007 ex 797/2004 (527)”, ci sarebbe da aspettarsi che chi invia i campioni una qualche sicurezza della loro conformità ce l’abbia .

Ci sembra, come dire, quanto meno ingenuo inviare campioni senza una certa sicurezza, e quindi anche in questo caso la non conformità è da considerarsi un incidente di percorso.

Se la realtà soggettiva ed oggettiva delle aspettative di conformità o meno dei campioni analizzati dal CRAApi è questa, ci chiediamo: sulla base di quale metodologia analitica e statistica potrebbe venire attribuito ad essi un valore specchio della realtà nazionale? *) Autoscreening e iscrizione delle aziende iscritte all’AIAAR anche all’Albo.

IL CD dell’AIAAR continua a ritenere fondamentale un autoscreening da parte di tutte le aziende apistiche per conoscere la propria realtà per quanto riguarda l’appartenenza alla razza e, sulla base delle indicazione emerse dall’Assemblea, suggerisce caldamente l’iscrizione di tutte le aziende iscritte all’AIAAR anche all’Albo.)


Presidente Gabriele Milli Fr Rofelle 62 – 52032 Badia Tedalda AR www.aiaaregine.com info@rofelle.it cell. 3387054382

Clicca qui per leggere la risposta del CRAApi alla richiesta di chiarimento della “preoccupante discordanza fra i dati forniti dal CRAApi sulle analisi di appartenenza alla razza.

Clicca qui per leggere il documento con alcuni grafici che esemplificano i risultati ottenuti secondo classi di percentuale di conformità e secondo provenienza regionale.

Info Redazione

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