giovedì , 14 Novembre 2024
Le api europee hanno difese inefficaci contro il calabrone asiatico invasivo

La Vespa Velutina. Un calabrone pericoloso per l’apicoltura

Il pericolo nascosto della Vespa velutina.

Vespa killer? Calabrone asiatico assassino? Evitiamo. Può essere mortale per una persona allergica, come lo è un’ape domestica. È molto pericolosa in caso di punture multiple, come il comune calabrone… ma il pericolo nascosto è un altro.

Cerchiamo di capire di chi stiamo parlando.

Vespa velutina
Vespa Velutina in volo

E’ arrivata in Francia (Bordeaux) nel 2002, assieme a merci provenienti dall’oriente, e da qui si è diffusa. Nel ponente ligure arriva nel 2012. Nel 2022 vi è la prima segnalazione nel territorio parmense (Tornolo) e numerose segnalazioni al confine della nostra provincia, in alta Lunigiana (da Pontremoli a Comano). Scheda identificativa

Come riconoscerla: Occhio ai nidi! Il nido primario

La traccia più evidente di questo insetto è il nido primario, costruito spesso in contesti urbanizzati (portici, magazzini, baracche ecc..). Qui una regina e una quarantina di operaie danno l’avvio alla colonia. Il nido primario è una specie di sfera con l’apertura verso il basso, grande quanto un pompelmo o un melone. E’ fatto di una specie di “cartone” con una tipica striatura, che le api producono impastando legno triturato con una speciale sali

Il più pericoloso, il nido secondario

Quando lo sciame è cresciuto a sufficienza, la regina si sposta (in genere sui rami di un albero, anche a notevole altezza) e le operaie costruiscono il nido secondario, che può raggiungere quasi 1 metro di altezza e mezzo metro di diametro! E può ospitare anche 5.000 vespe! Attenzione! Il nido è difeso attivamente e le vespe aggrediscono chiunque si avvicini!

Riconoscere la vespa

A colpo d’occhio sembra un calabrone, ma è più scura e con una larga banda gialla nell’addome, subito prima del pungiglione. L’addome è più appuntito rispetto al nostro calabrone. Per i dettagli vi proponiamo questa scheda “Come riconoscerla”, molto ben fatta, tratta dal sito della Regione Emilia Romagna. Stampandola in A4 gli insetti saranno a grandezza naturale.

Il pericolo nascosto

Per l’uomo, l’abbiamo detto, non è più pericolosa del comune calabrone. Ma per gli ecosistemi (e per gli apicoltori) è un vero flagello! La velutina si nutre principalmente di api domestiche: lo sciame assedia le arnie decimandone le operaie e costringendole a restare chiuse in casa. E le api – mai dimenticalo – sono i principali impollinatori non solo delle piante da frutto, ma anche di tantissime specie selvatiche. E non solo: questa vespa caccia anche altri insetti utili come bombi, api selvatiche e farfalle.

Cosa fare?

Per fermare l’avanzata della vespa Velutina occorre l’aiuto di tutti! È attiva una rete di studio e intervento che coinvolge il Ministero dell’Agricoltura, molte università, istituzioni pubbliche e associazioni di apicoltori. Una precisa rete di monitoraggio permette di tenere sotto controllo la situazione e organizza gli eventuali interventi di rimozione dei nidi. Per segnalarne la presenza usa questo link: http://www.stopvelutina.it/effettua-una-segnalazione/

Non distruggere i nidi, da soli. E’ pericoloso!

Con uno sciame di queste vespe non si scherza e la sua distruzione richiede una professionalità particolare. Qui http://www.stopvelutina.it/come-distruggere-un-nido/ tutte le indicazioni e i contatti.

Le trappole antivespa

Anche se è possibile usare le trappole antivespa, occorre tener presente che non distruggono lo sciame, ma catturano solamente alcune operaie. Al tempo stesso possono uccidere molti altri insetti utili. Le trappole sono consigliate agli apicoltori a scopo di monitoraggio e per poter intervenire tempestivamente in caso di arrivo della velutina.

Informazioni e immagini tratte dal sito www.stopvelutina.it
Fonte: Ente Parchi e Biodiversità – Emilia Occidentale

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Info Redazione

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