Si tratta di un coleottero della famiglia dei Nititulidi che aveva già invaso il Nord America alla fine degli anni ’90 provocando ingenti danni al patrimonio apistico, con livelli di infestazione (diverse centinaia di larve e di adulti) mai riscontrati in Africa, sua zona di origine.
Il prof. Vincenzo Palmeri, dell’Università di Reggio Calabria, autore del ritrovamento e dell’identificazione del parassita esotico, ha avvertito il Ministero della Salute ed il Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali affinché vengano attivate le procedure necessarie per circoscrivere ed eradicare eventuali ulteriori altri focolai nonché impedire la diffusione del parassita sul territorio nazionale.
Data la gravità dell’evento, è opportuno che tutti gli apicoltori dell’area interessata procedano ad un’attenta e sistematica osservazione dei propri alveari.
Al fine di identificare gli eventuali sintomi della presenza del parassita, si allega documentazione contenente alcune chiavi di identificazione.
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Si fa presente che, oltre alla doverosa ed obbligatoria denuncia di sospetto da inoltrare all’autorità veterinaria locale, è attivo il servizio SPIA della rete BeeNet, per qualsiasi dubbio, sopralluogo od approfondimento in materia.
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