La sublimazione avviene per riscaldamento dei cristalli di acido ossalico in fornellini elettrici di varia fattura, direttamente entro l’arnia. E’ bene chiarire che l’acido ossalico si degrada termicamente e che metodi di riscaldamento brutale rischiano di distruggerlo completamente o quasi.
La somministrazione per sublimazione comporta rischi per la salute dell’operatore e chiunque altro transiti nelle aree dove è in corso il trattamento, in quanto l’inalazione dell’acido ossalico sublimato risulta molto irritante per tutte le mucose.
La dimensione dei cristalli prodotti dalla sublimazione è compatibile con un approfondimento notevole nell’apparato respiratorio, quindi particolarmente dannosa per il parenchima polmonare.
La successiva ricristallizzazione all’interno dell’alveare mantiene una potenziale esposizione per l’operatore nelle fasi successive al trattamento, anche per il solo controllo dei cassetti diagnostici.
Non è escluso che le ripetute somministrazioni possano alterare il pH dell’ambiente alveare, creando un disturbo alla vitalità delle api.