sabato , 7 Settembre 2024

Il sondaggio decreta: formazione, laboratorio consortile e valorizzazione

Lo scorso 21 settembre era stato pubblicato su questo sito un sondaggio, affinché tutti gli apicoltori potessero esprimere la propria opinione, a prescindere dall’organizzazione apistica di appartenenza.

L’orizzonte in apicoltura sono i giovani che, lavorando in gruppo, permettono di veder valorizzato esponenzialmente il proprio lavoro ed in modo innovativo. Altri punti di riferimento essenziali sono: la ricerca da parte del mondo universitario per diffondere un livello adeguato di conoscenza, di formazione ed aggiornamento per tutti gli apicoltori, piccoli e grandi. Infine, non meno importante, è il ruolo delle associazioni apistiche presenti sul territorio che hanno il compito di recepire le esigenze degli apicoltori e rispondere con delle azioni concrete.

Quest’ultime, oltre a rappresentare il settore nei palazzi delle istituzioni, hanno scopi simili, come ad esempio quello di contribuire a migliorare la qualità dei prodotti, di rendere più razionali le produzioni agricole ed organizzare il lavoro dei produttori per aiutarli ad essere più competitivi sul mercato, fornire assistenza e formazione, fornire servizi moderni come laboratori consortili, aiutare i piccoli produttori hobbisti a crescere ed altro.

Il sondaggio proposto, del tutto anonimo, è servito dopo un mese a capire meglio le esigenze dell’apicoltore, proprio grazie all’ausilio del web.

Al fine di contribuire ancor di più al processo d’innovazione e valorizzazione del settore apistico, abbiamo deciso di proporre sul sito, per circa un mese, il sondaggio che andremo avanti ad analizzare nei dettagli.

Il sondaggio, al quale hanno partecipato davvero in numerosi, ha determinato risultati certi e inequivocabili. Sono state poste semplici domande come: l’età dell’intervistato, se hobbista o apicoltore professionista e i servizi ritenuti necessari da attivare da parte di un’associazione di apicoltori.

Il risultato è chiaro e gli apicoltori hanno scelto, in ordine di importanza:

1. Formazione/aggiornamento;
2. Laboratorio consortile;
3. Valorizzazione dei prodotti apistici;
4. Distribuzione di presidi sanitari

partecipazione_al_sondaggioChi ha partecipato al sondaggio?

esigenze_degli_apicoltoriCome capirete questo sondaggio offre un risultato chiaro e trasparente sulle esigenze degli apicoltori.

LABORATORI CONSORTILI

Molti sono gli adempimenti di carattere generale comuni a tutti gli imprenditori agricoli ed in particolare a coloro i quali vogliono produrre secondo le normative vigenti.

E’ vero il settore agricolo, quale è ovviamente l’apicoltura, beneficia ancora di alcuni vantaggi come ad esempio quelli previsti dall’art.34 del DPR 633/72, che prevede un regime speciale con specifiche e condizioni, purché i produttori abbiano un volume d’affari annuo non superiore a Euro 7.0000,00.

Un laboratorio che rispetti le norme, oltre agli adempimenti burocratici che comporta, ha anche dei costi di realizzazione e di gestione non sempre accessibili a tutti.

Ecco la motivazione della scelta della stragrande maggioranza dei partecipanti (soprattutto per coloro che si trovano tra la fase hobbista e professionista).

In Toscana è consolidata la tradizione di avere a disposizione laboratori di smielatura consortili, dislocati su territorio, al servizio degli apicoltori per permettere loro di usufruire di un ambiente salubre e di tutte le attrezzature necessarie per poter estrarre ed invasettare il miele dai favi nel rispetto del Regolamento (CE) N. 852/2004.

In Toscana esistono infatti ben sei laboratori: 1 a Firenze ed 1 a Prato (gestiti dall’associazione apistica ARPAT) 1 in Lunigiana, 1 a Pistoia, 1 a Pescia (gestiti dall’associazione apistica Toscana Miele) ed 1 a Siena, presso il Vivaio Provinciale del Campino gestito dall’associazione Provinciale di Siena.

Di queste strutture, 3 (quella di Siena, della Lunigiana e di Pistoia) sono sottoposte anche al controllo di un ente di certificazione biologico per permettere agli apicoltori che certificano come biologico il proprio miele di lavorare il proprio prodotto nel rispetto della normativa vigente sul biologico (Regolamento CE 834/2007).

Si tratta di strutture operative nel periodo estivo da giugno a ottobre di ogni anno e copre un bacino di utenza di circa 20 apicoltori annui, di dimensioni medio piccole (circa 20-30 arnie di media) sprovvisti di attrezzatura e locali idonei, che trovano nella mieleria consortile un valido punto di appoggio.

FORMAZIONE

 In tema di formazione, quei pochi corsi organizzati e poco pubblicizzati o limitati solo a pochi, rappresentano eventi formativi che vedono spesso una formazione fatta da soli tecnici del settore.

Ovviamente la formazione, o anche un aggiornamento tecnico e professionale, deve essere svolta con una certa preparazione, professionalità e conoscenza della materia discussa.

E’ impossibile pensare oggi, con l’evoluzione praticamente quotidiana del settore apistico, ad una formazione fatta dall’apicoltore di turno con esperienza trentennale (ammesso che sia un’esperienza valida).

Un’adeguata formazione non può che non dipendere da un continuo aggiornamento che solo il mondo universitario, ricerca scientifica, studiosi e rappresentanti delle organizzazioni nazionali, possono avere.

Gli addetti ai lavori lo sanno: non ci si improvvisa apicoltori!!!

Per intraprendere professionalmente questa attività senza sprecare tempo e denaro è necessaria una buona preparazione di base e la partecipazione a specifici corsi.

Ovviamente la formazione nel settore ha anche, e necessariamente, momento pratici, forniti dall’esperienza dell’apicoltore o del tecnico apistico, soprattutto per corsi/aggiornamenti più pratici .

Per soddisfare queste richieste di continua formazione/aggiornamento, basterebbe organizzare ogni anno, e magari nel periodo invernale, appuntamenti specifici con corsi tematici di perfezionamento (produzione di api regine, polline, ecc.) utili a raggiungere insieme livelli di eccellenza con vantaggi positivi su tutto il settore e non solo sul singolo.

Ovviamente l’iniziativa non può prescindere da un eventuale finanziamento pubblico.

Se non è possibile sfruttare le risorse pubbliche, si deve optare anche alla formula dell’autofinanziamento, attraverso la quale i partecipanti devono concorrere alle spese di organizzazione per garantirsi un costante progresso.

Il fine deve essere quello di fornire a tutti le cognizioni tecniche per saper allevare ad esempio le regine, partendo dalle linee genetiche che considerano più promettenti fra quelle presenti nei propri allevamenti. Produrre regine e nuclei è un salto tecnico di notevole livello e quindi riteniamo interessante proporre le esperienze, e le diverse metodologie, dei migliori tecnici.

Altri strumenti strategici sono ad esempio l’invio di Newsletter o di circolari informative, sistemi molto diffusi tra le organizzazioni del settore nel settentrione d’Italia. Attraverso questi strumenti, tutti sono informati ed aggiornati contemporaneamente e comodamente sull’evoluzione del settore, sulle iniziative organizzate, sulle opportunità, sui finanziamenti, sui consigli tecnici ed altro ancora. Entrambi gli strumenti, rispettosi dell’ambiente, non costano nulla se non una discreta organizzazione.

VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI APISTICI

In questa fase economica di recessione, l’agricoltura italiana è l’unico settore in controtendenza, nonostante il contesto e la cultura locale concepiscano ancora l’apicoltura come un rapporto chiuso e privato tra l’uomo e le proprie api.

Sono davvero tante le iniziative che si possono attuare e per le quali non sempre impegnative dal punto di vista degli investimenti economici. Occorre sicuramente per alcune, una necessaria programmazione ed organizzazione a medio e lungo termine.

A sostegno dell’interesse verso il mondo delle api e della biodiversità si può immaginare oggi un Meeting dal titolo “Api, Biodiversità e salvaguardia dell’ambiente: insieme si può fare!” al quale invitare come relatori i massimi esperti dell’apicoltura italiana.

Dall’incontro dei vari imprenditori operanti nel settore è possibile ottenere i migliori risultati, unendo le forze è possibile essere più forti, più efficienti ed efficaci.

Fiera Mercato dell’Apicoltura nel Sud Italia

In Italia sono due o tre al massimo oggi gli eventi che hanno come scopo quello di risponde alle esigenze degli operatori del settore.

Ovviamente il Sud resta fanalino di coda.

Una Fiera Mercato dell’Apicoltura nel Sud Italia, rappresenterebbe per la prima volta un importante riferimento per il settore che guarda al Mediterraneo, dove trovare tutte le possibili soluzioni tecniche ed operative per l’allevamento e la cura delle api, la produzione, la trasformazione e il confezionamento dei prodotti dell’alveare.

Ovviamente potrebbe rappresentare un valido appuntamento annuale all’inizio della stagione apistica, un punto di incontro per informarsi e aggiornarsi sullo stato e sulle prospettive del settore, grazie a un qualificato programma di convegni organizzato in collaborazione con le più importanti associazioni del mondo apistico.

Concorso dei Mieli

Il miele è indubbiamente un prodotto molto legato al territorio di produzione in quanto le sue caratteristiche di composizione ed organolettiche derivano principalmente dal tipo di flora bottinata dalle api, ovvero dalle materie prime da cui il miele trae origine.

Sarebbe auspicabile promuovere un concorso a carattere regionale denominato ad esempio “Premio Qualità Miele Campano”, riconosciuto anche dall’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi Sensoriale del Miele, con le finalità di migliorare, valorizzare e promuovere le produzioni regionali.

L’iniziativa, da ripetersi ogni anno ha come obiettivo, quello fondato sulla convinzione che l’evento contribuisce alla tutela, alla crescita ed alla valorizzazione del settore apistico in generale.

Mediante lo scambio di opinioni, di idee e soprattutto di esperienze pratiche sarà possibile migliorare il modo di lavorare e di produrre nel settore apistico e non solo.

Giornate dedicate al Miele con stand promozionali e laboratori del gusto.

L’idea potrebbe essere concentrata su: appuntamenti, ben pubblicizzati, dal titolo “Laboratori Aperti”.

Le aziende apistiche aprono al pubblico i propri laboratori, simulando una smielatura, illustrando ai partecipanti i processi produttivi, le qualità dei prodotti apistici, le tecniche di allevamento ed altro ancora. Le aziende del settore, attraverso stand promozionali, potrebbero presentare i loro prodotti: mieli, pappa reale, propoli e prodotti dolciari a base di miele con possibilità di degustazione attraverso un “Laboratorio del Gusto” organizzato ad esempio da una condotta “Slow Food” per diffondere la conoscenza e la promozione del miele campano.

Siamo convinti che: Uniti si può fare di più!

C. Pilotti

honeystickers

Info Redazione

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