Questo è un libro di apicultura inconsueto, che racconta molto anche del suo autore, appassionato di quel mondo fin da bambino, e apicultore amatoriale da adulto, ormai apprezzato avvocato di provincia. Libro che rappresenta il coronamento del suo amore per le api esaudendo tardivamente un desiderio rimasto molto tempo nel cassetto.
Rainaldi le studia da entomologo-etologo autodidatta, cosciente che l’ insetto in genere lo si debba sempre osservare nel suo ambiente e da vivo, senza nulla voler togliere al valore del lavoro di chi studia gli insetti come materiale da microscopio.
In lui rivivono i principi e i metodi di Jean-Henri Fabre, dei Souvenirs entomologiques, causa e oggetto di un suo recente viaggio a Serignan, quasi un pellegrinaggio, a quel museo che raccoglie le esperienze scientifiche dell’ illustre scienziato francese che ha affascinato generazioni di studiosi. Ogni tanto Corrado nel suo testo si occupa di altri apidi, come il bombo o la calicodoma del muro, quest’ultima tra i tanti estinti o in via di esserlo, ma anche di altri insetti, come coleotteri e lepidotteri. Lodevole appare pure lo sforzo, di fornire un andamento didascalico progressivo per chi voglia leggere le informazioni dalla A alla Z, rendendo questo lavoro particolare, se non unico nel suo genere.
Oltre a osservazioni personali, una sottile vena poetica percorre tutto il dizionario, che ci porta indietro nel tempo fino a Lucrezío e Virgilio e al loro spirito didascalico, che l’autore cerca di trasmetterci, chiedendo sommessamente di sostare solo un momento, a riflettere. Tuttavia le recenti e sempre nuove avversità che le api e gli apicultori devono affrontare nella loro reciproca collaborazione di vita tendono ad essere risolte da Rainaldi con piglio moderno e deciso, frutto di una a anche se tardiva preparazione scientifica.
Per Corrado Rainaldi conoscere l’insetto è anche un modo per conoscere l’uomo, sensibilizzarlo, indirizzandolo verso l’ empatia con la natura.
Cristina Vignocchi
scultrice, giornalista, critica letteraria