I telaini si mettono perpendicolarmente rispetto alle pareti dello smielatore, l’unico accorgimento da adottare è quello di disporre i telaini, nella gabbia interna allo smielatore, con la parte superiore verso l’esterno, in modo da sfruttare la naturale inclinazione delle cellette.
Il miele fuoriesce dalle cellette che lo contengono grazie alla forza centrifuga, che la rotazione della gabbia dello smielatore imprime sui favi facendoli ruotare a forte velocità lungo il suo asse.
Per consentire un completo svuotamento delle cellette, da entrambe le facce del telaino, in modo rapido e regolare, la gabbia dello smielatore è fatta girare prima in un senso e poi nell’altro.
Tale sistema di estrazione si rivela valido per un miele mediamente liquido mentre è sconsigliabile per mieli molto viscosi (vedi mieli di brughiera).
Il vantaggio di uno smielatore radiale, avente lo stesso diametro di quello tangenziale, è costituito dal fatto che il radiale permette di smielare molti più telai da melario ma in parecchi casi, nessuno da nido o esclusivamente dopo averlo dotato di griglie appropriate lo smielatore.
I telai sono messi ortogonali al raggio dello smielatore e l’estrazione è fatta in tre volte:
S’inizia ruotando lentamente per alleggerire la parete esterna del favo quando si è alleggerita di circa la metà, si ruotano i favi e si completa la smielatura della parete interna portando la velocità fino a circa 450 g/m per poi rigirarlo di nuovo per completare la smielatura totale della parete esterna.
Un altro accorgimento importante che bisogna tenere in evidenza e che il favo da smielare deve aderire perfettamente alla parete della gabbia, poiché il favo aderente alla rete della gabbia non rischia di deteriorarsi quando è sottoposto con violenza all’azione della forza centrifuga.
Questo perché il favo pieno di miele durante la centrifugazione esercita una pressione notevole sulla parete del favo rivolto verso l’interno dello smielatore.
Senza questi piccoli accorgimenti si rischia durante la centrifugazione di rompere i favi.
Il difetto che caratterizza lo smielatore di tipo tangenziale, è dovuto al maggior lavoro dovuto al continuo rigiro dei favi che non consente la smielatura di un numero elevato di favi durante la giornata, mentre il pregio è di permettere di smielare anche i favi da nido senza inserire delle gabbie supplementari nello smielatore.