Esiste, cioè, una differente struttura falegnameristica delle stecche portacupolini e loro varie modalità operative nell’Allevamento Regine ed in quello nella Produzione di Pappa Reale. Tutte le operazioni riguardanti l’innesto, l’età delle larvicine, la pappa reale da depositare nei cupolini, ecc. sono uguali per entrambi.
Due Famiglie d’api poste in Arnie Dadant Blatt con fondo mobile.
Un fondo adattato per mettere in comune gli “odori” o il passaggio delle api dei due alveari (è formato da una semplice porzione di legno multistrato marino, le misure sono quelle del fondo dell’arnia D.B., ai bordi esterni dove dovrà appoggiare il corpo d’arnia, è stato posto un listello alto due cm. con spessore pure di due cm. per ricavare il passaggio delle api.
Per l’uscita di queste sono stati lasciati liberi sei/sette centimetri nella parte anteriore. Nella parte centrale del fondo, è stato praticato un foro di circa quindici centimetri di diametro, che secondo le esigenze viene coperto o da rete fine oppure da una porzione di escludi regina.
Un locale per effettuare gli innesti
Per effettuare le varie operazioni è necessario disporre di un ambiente chiuso per avere la possibilità di operare con temperature non inferiori ai 23°- 24°C.
Per la produzione di Pappa Reale si possono utilizzare sia cupolini di plastica, oppure cupolini di cera, reperibili in commercio presso rivenditori di materiale apistico. Per ottenere una buona accettazione i cupolini di plastica devono prima essere introdotti per 24 ore in un alveare qualsiasi per far togliere dalle api la loro elettrostaticità plastica.
Questa operazione sarà effettuata una sola volta sui cupolini nuovi, mentre per quelli già incerati non c’è questa necessità. Fatta la scelta, su ogni stecca nella scanalatura predisposta si fissano con cera liquida dai 20 ai 25 cupolini.
Si toglie dal frigorifero la Pappa Reale che adopereremo per gli innesti, si scalda a bagno-maria, portandola a circa 30 gradi , per evitare che le larvicine muoiano infreddolite.
Fatto questo, andremo in apiario a prelevare un telaino con covata giovane (contenente piccole larvicine) ed inizieremo le operazioni d’innesto.
Si introdurrà una piccola quantità di Pappa Reale in ogni cupolino e su questa depositeremo una larvicina tra le 12-24 ore d’età . Il buon esito di tutto il lavoro dipende moltissimo dall’operazione d’innesto, momento delicatissimo che richiede molta attenzione specialmente quando si effettua il prelievo delle larve allorché è facilissimo schiacciarle o ferirle.
Nei mesi estivi, con tempo secco, la Pappa Reale, che si adopera per gli innesti, va diluita aggiungendo qualche goccia di acqua distillata (diversamente, dopo pochi minuti, la pappa reale che poniamo nei cupolini forma una lieve pellicola “strato epidermico-pellicina” sulla sua superficie e le larvicine, impossibilitate a nutrirsi, morirebbero disidratate)
Le stecche con i cupolini innestati vanno poste in una cassetta (io ne ho adattato una di polistirolo ricavando due piani) e ricoperte con un panno umido o con della gomma piuma inumidita in acqua calda per mantenere calore e umidità tali da riprodurre le condizioni dell’alveare.
C’è chi ricorre ad una borsa di acqua calda avvolta da una flanella leggermente bagnata per favorire un’evaporazione umidificante.. Borsa “afflosciata” all’interno del contenitore stesso Il telaino di covata dal quale si prelevano le larve, non va tenuto fuori del nido oltre 30 – 40 minuti, altrimenti le larve soffrirebbero; appena possibile bisogna riportarlo nell’alveare per sostituirlo con un altro.
E’ possibile anche inumidire i cupolini con acqua e miele e introdurre le stecche coi cupolini in un qualsiasi alveare forte. Si toglieranno dopo due, tre ore, perfettamente puliti dalle api e pronti da riutilizzare. Stecche con cupolini colmi di pappa reale: sono state tolte le larvicine e sono pronte per essere svuotate.
Il vaso collegato ad un compressore con inserito un tubicino per svuotare le cellette mediante aspirazione. Al tubicino è collegato un piccolo filtro per togliere possibili residui di cera.
Si portano nel laboratorio le celle appena prelevate e con una lama calda e tagliente, si abbasserà l’altezza di queste fino al livello delle larve, per facilitare l’asportazione e l’eliminazione di queste; infine si aspirerà la Pappa Reale con l’ausilio di un compressore che la trasferirà stile “oleodotto” in un contenitore di vetro scuro, passandola prima attraverso un filtro che elimina possibili residui di cera.
La dose media di Pappa reale per ogni celletta, varia tra i 250 e i 350 milligrammi. Terminata l’estrazione, la pappa Reale andrà subito posta in frigorifero. Quante stecche di cupolini si devono introdurre. Dipende dallo sviluppo del Nucleo Allevamento e dal numero di cupolini fissati su ogni stecca.
Consiglio all’inizio di introdurre solo due batterie di cupolini (n. 20/25 per stecca) per passare successivamente alle tre e infine raggiungere tranquillamente le quattro batterie di cupolini per ogni ciclo di produzione per un totale di oltre 80 cellette. Questo è sicuramente consentito dal forte sviluppo del nucleo d’allevamento.
Per introdurre quattro batterie di cupolini si deve adattare un telaino normale vuoto, fissando lateralmente dei sostegni per appoggiarvi le stecche. (Quello in commercio ne prevede solo 3).
Un nucleo d’allevamento molto sviluppato, con tre/quattro telaini di covata (vedi foto in alto: nucleo allevamento molto sviluppato) consente di operare simultaneamente con due telaini porta-stecche, la sola avvertenza, che siano intercalati da un favo di covata.
Importantissima è l’operazione che si effettua per sostituire ai nuclei d’allevamento i telaini di covata sfarfallata con altrettanti, aventi covata opercolata e parzialmente disopercolata, allo scopo di richiamare le nutrici dell’alveare sottostante. Va ripetuta ogni 8/9 giorni.
Per la produzione di Pappa Reale, si possono utilizzare le larvicine di qualsiasi alveare purché sano, mentre per l’Allevamento regine le larve sono da prelevare da alveari selezionati Per introdurre la Pappa Reale nei cupolini, io uso una comune siringa da10 cc. con ago grosso al quale ho appiattito la punta; la goccia di Pappa Reale che esce dall’ago, con una leggera pressione, è la dose che metto in ogni cupolino.
Per essere certi d’aver operato con larvicine di 12 – 24 ore, al momento del prelievo (72 ore dopo l’innesto) le cellette dovranno essere ancora disopercolate e colme di Pappa Reale. Se fossero opercolate le larvicine innestate avevano di certo più di 24 ore. Sarà quindi necessario sceglierle più piccole. Non si deve prelevare la Pappa Reale dalle celle opercolate.
Nei periodi d’importazione, quando le api hanno iniziato a depositare il miele nei mielari, si pone l’escludi regina fra il nido e il mielario, si toglie il telaino centrale di questo sostituendolo con un telaietto porta-stecche a larve innestate (è un normale telaietto vuoto da mielario, nel quale vengono introdotte due stecche) Perdurando l’importazione, se occorre un secondo mielario, deve essere dato con telaini già costruiti e non con fogli cerei (per non isolare le api del mielario con l’allevamento) e va posto tra il nido e il primo mielario.
Operando in questo modo, le api restano in comunicazione con l’allevamento sopra e tranquillamente potremo continuare la produzione di Pappa Reale. Limitarsi a due stecche di cupolini per alveare. Nel mielario, non si aggiungeranno “favi” di covata, ma è indispensabile che la famiglia sia molto sviluppata, abbia molte api nutrici.
Allorché cessa l’importazione bisognerà sospendere e rimettere nel mielario il telaino centrale tolto. Nel collocare la griglia escludi regina accertarsi che non vi siano fuchi nel mielario, altrimenti rimarrebbero intrappolati. E’ sufficiente spostare il coprinido all’indietro di alcuni centimetri, per qualche ora in una giornata di sole, per dar modo a questi di uscire da quell’eliporto provvidenziale liberatore.
Terminate le varie operazioni d’allevamento regine o di produzione pappa reale, sul nucleo d’allevamento sarebbe opportuno introdurre una regina d’annata mediante sovrapposizione di un’arnietta di fecondazione completa di regina, covata e api, onde ricostruire il nucleo che sarà disponibile per la nuova stagione.
Per la buona riuscita dell’operazione dovremo prima sostituire il “fondo adattato” con un fondo normale per separare le api del nucleo d’allevamento dalle api dell’alveare sotto; inoltre prima di sovrapporre l’arnietta con la regina, in ogni nucleo d’allevamento si devono togliere quattro favi (spazzolando le api) sostituendoli con due di covata nei vari stadi (prelevati da altre famiglie) e due favi vuoti ma costruiti; ciò facilita molto la discesa/accettazione della regina e lo sviluppo del nucleo.
A sera, terminato il volo delle api, si toglierà il coprinido al nucleo d’allevamento e dopo aver steso un foglio di giornale sul nido, vi si porrà sopra (dopo aver tolto il fondo) un’arnietta completa di api – regina e covata. Si lasciano tranquille per sei/sette giorni, poi si controlla per accertarsi dell’avvenuta discesa della regina.
Nel caso fosse ancora nell’arnietta, con le dovute cautele, prelevarla e porla nel nido sottostante (per far ciò, io uso due penne di pavone, evito di toccarla con le dita) poi frappongo una griglia escludi regina per impedirle la risalita.
Sfarfallata tutta la covata dai favi dell’arnietta, si toglie il tutto rimettendo il coprinido sul nucleo. Si controlla lo sviluppo di questi e se riterremo necessario, gli forniremo una nutrizione stimolante. In questo modo avremo ricostruito il nostro nucleo che useremo per la prossima stagione degli allevamenti.
Con le arniette rimaste (dopo averne usufruite alcune per l’inserimento regine nei nuclei d’allevamento), si sovrappone su ciascuna di esse una seconda arnietta completa di covata e api (senza regina) e si deve togliere il coprinido alla ricevente ed il fondo all’altra) La riunione si effettua frapponendo il solito foglio di giornale.
La regina (alle arniette che sovrapponiamo) la dobbiamo togliere il giorno prima della riunione. In pratica: preleveremo a metà delle arniette presenti in apiario la regina che useremo per sostituire le regine agli alveari ( a quelli che necessitano di tale operazione).
Il giorno successivo le sovrapporremo alle altre lasciate con regina. Le arniette si ridurranno a metà (come numero), però la loro composizione diventerà di 12 telaietti da mielario (pari ad un nucleo di 6 telaini da nido) e sicuramente sverneranno senza difficoltà Sarà necessario però controllare il loro sviluppo e se necessiterà, fornire loro una nutrizione stimolante; dovremo inoltre controllare le scorte per l’inverno.
La prossima primavera, aspetteremo che le famiglie raggiungano un buon sviluppo, poi le arniette le sdoppieremo: Ad ognuna toglieremo il secondo mielarietto nel quale introdurremo il telaino sul quale sarà presente la regina, poi due tre favi con covata possibilmente opercolata, lo completeremo poi con telaini con miele (totale 6 telaietti), gli rimetteremo il fondo e il coprinido poi lo sposteremo altrove in apiario.
Nell’arnietta dove abbiamo prelevata la regina, rimarranno tutte le bottinatrici e i favi con covata giovane; dopo 12/24 ore introdurremo una cella reale matura . Effettuata questa operazione ci ritroveremo col medesimo numero delle arniette che avevamo prima dell’invernamento. Posta su due mielarietti e con l’apporto avuto di api e covata dall’altra arnietta, lo svernamento della famiglia è praticamente sicuro.