Per procedere all’allevamento regine, si dovrà introdurre al centro della covata del nucleo d’allevamento il telaino per l’allevamento regine con 10/12 cupolini innestati con larve di 12/24 ore di vita, prelevate da alveari selezionati, collocando la stecca coi cupolini nel reparto d’accettazione.
Più avanti, quando il nucleo d’allevamento avrà raggiunto un forte sviluppo, si potrà aumentare il numero dei cupolini fino a raggiungere i 15/20 per allevamento.
Trascorsi cinque giorni dall’inizio dell’allevamento, si sposterà nel comparto di “maturazione” (subito sotto a quello d’accettazione) la stecca con le celle reali ormai tutte opercolate. Nel reparto “accettazione” rimasto libero, sarà introdotto un nuovo allevamento (una nuova batteria di cupolini innestati). Le celle reali spostate sotto nel reparto maturazione, saranno da prelevare dopo altri cinque giorni (dieci giorni dall’introduzione).
Dopo tale termine, sa

rà prelevata dal reparto “maturazione” la stecca con le celle reali ormai “mature” e si sposterà in questo reparto,la stecca con l’allevamento sita nel reparto sopra “accettazione”. In questo ultimo reparto rimasto vuoto, introdurremo una nuova stecca con cupolini innestati dando inizio ad un nuovo allevamento.
La sottostante famiglia che mettiamo tranquillamente in produzione, avrà la funzione di fornire attraverso l’escludi regina “api nutrici” e “calore” al nucleo d’allevamento sovrapposto, mentre la funzione di fornire i favi di covata negli allevamenti spetterà al nucleo che è stato formato al momento dell’orfanizzazione. Quando inizierà un forte flusso di nettare, frapporremo un mielario fra la famiglia sottostante ed il nucleo d’allevamento (il fondo adattato andrà posizionato tra il mielario, ed il nucleo d’allevamento).
Per toglierlo quando sarà colmo di miele, sarà sufficiente spostare il nucleo d’allevamento, togliere il mielario con miele e sostituirlo con uno vuoto.
A questo punto, per evitare di spazzolare manualmente le api dai favi di miele del mielario appena tolto, consiglierei di togliere il coprinido al nucleo d’allevamento, porvi l’apiscampo e collocarvi sopra il mielario. Il giorno successivo, il mielario ormai liberato dalle api, si toglie.
Per facilitare il distacco delle celle reali mature dalla stecca, è necessario fissare i cupolini di cera sopra a dei supporti (io trovo molto pratici i cupolini di plastica). Consiglio di avvolgere le celle reali con carta stagnola prima di introdurle nelle arniette di fecondazione o negli alveari, per evitare rischi di danneggiamento o distruzione da parte delle api; dovrà essere lasciata libera la parte inferiore per 2/3 mm, così da consentire l’uscita della regina.
Come preparare le batterie di cupolini e come attuare l’innesto o traslarvo

Per l’Allevamento Regine consiglio utilizzare cupolini di cera (preferibilmente-dicono alcuni- cera d’opercolo perché non contiene propoli ma non so se questo sia apisticamente vero visto che la propoli per le api è elemento essenziale igienizzante).
Il diametro interno dei cupolini di cera, alla base deve essere di mm 8,3 mentre al bordo superiore il diametro dovrà essere di mm. 8,8 – 9 ; l’altezza di 11/12 mm.
I cupolini si fissano sulla stecca dalla parte opposta alla scanalatura (dalla parte liscia) Per facilitare il loro distacco (quando si dovranno togliere le celle reali mature) andranno prima posti su dei supporti (io trovo molto pratici i cupolini di plastica).
Per effettuare le varie operazioni d’innesto, è necessario disporre di un ambiente chiuso per avere la possibilità di operare con temperature non inferiori ai 23°- 24°C.
Poi si deve togliere dal frigorifero la Pappa Reale che adopereremo per gli innesti e dovremo scaldarla a bagno-maria, portandola a circa 30 gradi , per evitare che le larvicine muoiano infreddolite.
Fatto questo, andremo in apiario a prelevare un telaino con covata giovane (contenente piccole larvicine) ed inizieremo le operazioni d’innesto.
Si introdurrà una piccola quantità di Pappa Reale in ogni cupolino e su questa depositeremo una larvicina tra le 12-24 ore d’età.
Per depositare la pappa reale, io uso una comune siringa da10 cc. con ago grosso al quale ho appiattito la punta; la goccia di Pappa Reale che esce dall’ago, con una leggera pressione, è la dose che metto in ogni cupolino.
Il buon esito di tutto il lavoro dipende moltissimo dall’operazione d’innesto, momento delicatissimo che richiede molta attenzione specialmente quando si effettua il prelievo delle larve allorché è facilissimo schiacciarle o ferirle.
Le stecche con i cupolini innestati vanno poste in una cassetta (io ne ho adattato una di polistirolo ricavando due piani) e ricoperte con un panno umido o con della gomma piuma inumidita in acqua calda per mantenere calore e umidità tali da riprodurre le condizioni dell’alveare.
C’è chi ricorre ad una borsa di acqua calda avvolta da una flanella leggermente bagnata per favorire un’evaporazione umidificante.. Borsa “afflosciata” all’interno del contenitore stesso.
Il telaino di covata dal quale si prelevano le larve, non va tenuto fuori del nido oltre 30 – 40 minuti, altrimenti le larve soffrirebbero; in tal caso rimetterlo nell’alveare dove è stato tolto e sostituirlo con un altro.
Nei mesi estivi, con tempo secco, la Pappa Reale, che si adopera per gli innesti, va diluita aggiungendo qualche goccia di acqua distillata (diversamente, dopo pochi minuti, la pappa reale che poniamo nei cupolini forma una sottile pellicola “strato epidermico-pellicina” sulla sua superficie e le larvicine, impossibilitate a nutrirsi, morirebbero disidratate)
Per effettuare questa operazione “d’innesto larve”, io trovo molto pratico il Piglia-larve (PicKing) cinese (reperibile presso i rivenditori di materiale apistico). E’ un piccolo arnese con la punta molto flessibile che facilita il lavoro di trasferimento della larva.
Il nucleo formato per preparare il nucleo d’allevamento, (come descritto sopra) avrà la funzione di fornire i favi di covata a questi per il ripristino presenza della giovane covata, (sostituzione dei favi rimasti con poca covata poiché sfarfallata), operazione che dovrà essere effettuata nel Nucleo d’Allevamento ogni 9/10 giorni Per evidenziare la presenza di questi favi, al momento dell’introduzione nel nucleo, io fisso sopra il telaino due puntine da disegno che tolgo solo dopo aver effettuato l’operazione di controllo. (come evidenziato sopra nella foto: nucleo Allevamento)
Nella foto: celle reali sventrate

I favi di covata che porremo nel nucleo d’allevamento, andranno controllati dopo 7/8 giorni dall’introduzione per eliminare eventuali celle reali erette dalle api (è frequentissimo trovarle). Se sbadatamente ne sfugge una, alla nascita della regina, tutto l’allevamento sarebbe compromesso.
In assenza di importazione di nettare il nucleo va nutrito per tenere sempre stimolata l’ovodeposizione della regina. Il miele va dato alle api in dosi sufficienti sempre minimali. Dovrà essere consumato, cioè, da queste per l’allevamento della covata.Dosi più forti costringerebbero le api ad immagazzinarlo provocando il blocco della covata; andrà ad intasare le celle per la ovodeposizione.
Pure i nuclei d’allevamento vanno nutriti giornalmente. Io le nutrizioni le effettuo con miele di mia produzione che diluisco in pochissima acqua in rapporto di 1 a 10 cioè: solo cento cc di acqua ed un chilogrammo di miele; rapporto di Uno a 10 , proprio per evitare la fermentazione. Dose giornaliera: dai 200 ai 250 grammi.
Perché si deve nutrire con miele e non con sciroppo di zucchero?
Dall’inizio della fioritura dell’acacia, fra il nucleo d’allevamento e la famiglia sulla quale è collocato, verrà frapposto il mielario. E’ per questo che si devono assolutamente evitare somministrazioni di sciroppi zuccherini, che potrebbero finire-essere depositati nel mielario. Quel miele venduto, se controllato, risulterebbe illegale e sanzionabile amministrativamente
IL DOPPIO TRASLARVO
Consiste nell’effettuare un secondo traslarvo (o innesto) 24/36 ore circa dopo aver effettuato il primo, eliminando le larvicine del precedente innesto.
In pratica si sostituiscono le larvicine introdotte il giorno prima (togliendole dai cupolini) sostituendole con altre che preleveremo da un alveare selezionato.
Le larve del primo innesto si possono prelevare da qualsiasi alveare, poiché non necessita che siano selezionate.
I grandi allevatori di regine non praticano questa utilissima ulteriore operazione ma solo perché comporta maggiore manualità e conseguenti aggravi di spesa.
Essendo, invece, il mio un allevamento familiare, posso praticare quanto accennato.
Quando tolgo le larve del primo innesto, constato che le cellette sono colme di pappa reale fresca, per cui le nuove larvicine che depongo in esse, nell’effettuare il secondo innesto, hanno a disposizione una forte quantità di nutrimento, determinante per un miglior sviluppo delle future Regine.
Solo per raffinati osservatori.
Con il doppio traslarvo non è che si sommi la pappa reale introdotta col primo innesto. E’ accertato che la pappa reale che noi introduciamo nell’effettuare gli innesti, viene tolta totalmente dalle api e sostituita dalla loro. (Varie volte controllando i cupolini dopo due/tre ore li trovavo senza pappa reale) Gli studiosi in materia, concordano che in quel breve lasso tempo necessario per la sostituzione della pappa reale, le larve rimangono per brevissimo tempo addirittura senza nutrimento. Questo non avviene invece con la loro pappa reale fresca del secondo innesto che non viene sostituita ed è in ciò “affermano” i citati ricercatori che si differenzia la sviluppo delle regine del doppio innesto. Inoltre le accettazioni delle larvicine innestate sono elevatissime, risultano quasi sempre totali.
I vantaggi offerti da questo metodo sono:
- Si evita la spesa dell’acquisto dell’Arnia Famiglia o Cassone; gli “allevamenti” vengono effettuati su singole famiglie.
- Pure questo metodo, essendo con sviluppo in estensione verticale, evita il pericolo d’abbandono degli allevamenti a causa di repentini abbassamenti della temperatura in primavera.
- Consente di disporre ogni cinque giorni di un allevamento di celle reali mature pronte all’utilizzo.
L’allevatore ha inoltre la possibilità di passare dall’allevamento Regine alla produzione di Pappa Reale; semplicemente sostituendo il telaino porta-stecche adattato per l’allevamento regine col telaino porta-stecche per produzione Pappa Reale.
Francesco Agostini