Per molte Aziende Apistiche, produttrici di sciami, il cassettino può rappresentare un problema per i costi di acquisto e per la gestione della cauzione.
Lo sciame artificiale è un altro prodotto che l’azienda apistica può produrre per integrare il proprio reddito. In Italia sono già molte le aziende apistiche specializzate nella produzione di sciami artificiali da destinare anche al mercato estero che non chiede solamente pacchi d’api.
Gli sciami artificiali possono essere prodotti, con metodi diversi, da marzo a settembre e vengono venduti:
1. Alla produzione: lo sciame è assemblato, solitamente, con 5 favi di cui 3 di covata, 2 di scorta, api a coprire e una regina nuova. Viene venduto dopo aver fatto accettare la nuova regina.
Attività tipica di molte aree del sud Italia dove le api hanno la possibilità di svilupparsi in largo anticipo.
Da marzo è possibile assemblare sciami con nuove regine e immetterli sul mercato come vere e proprie primizie; nel resto d’Italia il tutto è posticipato in base alla stagione e alla disponibilità delle regine.
Da 4 – 5 anni sono in aumento le richieste dello sciame piccolo su 3 favi: due sponde, uno di covata, api a coprire e con la regina deponente.
2. In differita: lo sciame è assemblato in primavera o in estate per essere pronto nella stagione successiva. Attività praticata da moltissime aziende apistiche di tutta Italia per tenere quote di rimonta e/o da vendere.
Operazione che di solito viene effettuata per salassare le famiglie in primavera o al termine dei raccolti estivi. Generalmente questi sciami sono costituiti all’origine con 1 o 2 favi di covata, 1 scorta, una cella reale o una regina, fogli cerei o favi precostruiti. Vengono invernati su 5 – 6 favi.
Mi dedico alla produzione degli sciami, oramai, da 10 anni. Ho dovuto affrontare e superare diversi problemi prima di arrivare ad uno standard produttivo che mi permettesse di vendere un buon prodotto a costi contenuti. Il cassettino porta sciame è stato uno dei grandi problemi che mi ha accompagnato per diversi anni prima di trovare la soluzione più adeguata.
Negli anni ho usato diversi cassettini con vari pregi e difetti:
Cassettino in polistirolo con o senza nutritore a tasca esterna: è stato il primo cassettino usato nella mia azienda.
PREGI: Leggero, resistente, maneggevole, ingombro minimo.
DIFETTI: Costoso. Non adatto ad estati molto calde o ad inverni piovosi. Il cassettino, nonostante in polistirolo, non tende ben ad isolare poichè spesso crea una copiosa condensa.
Cassettino in legno: è stato affiancato a quello in polistirolo per verificarne la differenza.
PREGI: una piccola arnia. Ben isolata che dava la possibilità allo sciame di compensare gli sbalzi termici.
DIFETTI: costoso, pesante e ingombrante.
Cassettino in multistrato marino: è stato affiancato a quello in polistirolo e a quello in legno per verificarne le differenze
PREGI: abbastanza leggero e maneggevole, ingombro abbastanza contenuto
DIFETTI: costoso, non adatto per invernamento poiché il multistrato si è rivelato un pessimo isolante.
Cassettino in cartone normale e cartone cerato a perdere: usati solo per le vendite immediate dopo il travaso dagli altri cassettini.
PREGI: costo molto contenuto, molto leggero e maneggevole, compatto
DIFETTI: tempi di montaggio, non adatto in presenza di umidità o pioggia, l’operazione del travaso.
Tutti i cassettini, escluso quello in cartone, avevano in comune la stessa problematica: costo di acquisto elevato e cauzione in fase di vendita.
Quando venivano restituiti spesso erano danneggiati, scambiati con quelli di altre aziende o riusati da altri apicoltori; potevano quindi presentare problemi sanitari di vario genere.
Il cassettino di cartone a perdere rappresentava una garanzia per sopperire alle problematiche, precedentemente esposte, ma implicava l’operazione di travaso che inevitabilmente faceva lievitare il costo degli sciami.
Bisognava trovare un cassettino compatto, leggero,adatto per l’invernamento e poco costoso da dare a perdere con lo sciame. L’idea è stata quella di realizzare il cassettino porta sciami da assemblare in Polistirene Espanso a bassa densità.
È stato fatto un disegno tecnico del cassettino da realizzare e ditte specializzate, nella produzione di polistirene da cantiere, hanno potuto, senza problemi, sagomare i pezzi occorrenti.
Clik qui per vedere le misure e scaricare il disegno
Il disegno può essere portato in aziende specializzate nella produzione di polistirene espanso per farsi tagliare le lastre.
Queste aziende producono dei cubi in polistirene che vengono affettati per fare lastre su misura e realizzare così coibentazioni per abitazioni o dima per cemento armato.
Il costo del polistirene, a densità 35 kg/mc, è mediamente di euro 100,00 + IVA 22% al Metro Cubo. Il costo di un cassettino sarà di circa euro 3,00 + IVA. Le stesse aziende possono fornire, solitamente, anche la colla poliuretanica per l’assemblaggio.
Di solito la disponibilità delle aziende è per quantitativi non ineriore ai 150 cassettini per partita.
Il risultato è un CASSETTINO IN POLISTIRENE da montare come una normale arnia con viti da 6 cm e con colla poliuretanica.
Pregi: Costo molto contenuto: meno di 5 euro compreso le lastre di polistirene, la colla, le viti, la rete da fondo e le spese di montaggio (un operaio specializzato ne riesce a preparare 50 al giorno).
Compatto: ha le sembianze di un normale altro cassettino in polistirolo quindi non ha sporgenze e pertanto perfettamente impilabile.
Isolamento: le pareti di 30 mm e la densità di 35 kg/mc offrono un migliore e più adeguato isolamento al caldo, al freddo ed all’umidità.
Sviluppo dello sciame: Non sono riscontrate condense e a primavera anche il primo favo, solitamente di scorta, risulta essere stato deposto dalla regina.
Difetti: Montaggio: necessitano di manodopera per il montaggio che cmq viene compensata dal basso costo del singolo cassettino.
Densità: la bassa densità rende il cassettino suscettibile di rotture o rosicchiamento da parte delle api soprattutto a primavera quando lo sciame è in forte crescita. È comunque un difetto minimo.
Chiusura: il coperchio non ha incastri. È appoggiato e pertanto necessita di un peso o di essere avvitato.
Agr. Antonio Carrelli Cell. 368.3390275. Consulenza Apistica (tecnico APAS CAMPANIA – UNAAPI)