Io credo che, ad eccezione degli allevatori professionisti, non ci sia più dell’1% di apicoltori che marcano le loro regine.
Nonostante ciò non c’è manuale moderno di apicoltura che non preconizzi la marcatura delle regine o corso di apicoltura che non includa detta operazione nel suo programma.
Le organizzazioni professionali hanno stabilito un codice internazionale per i colori della marcatura, a seconda degli anni, e i fornitori di materiale apistico ci propongono differenti attrezzi a questo scopo. In breve, tutto porterebbe a credere che non ci possa essere apicoltura moderna senza la marcatura delle regine.
Quando incominciai ad interessarmi alle api, influenzato da tutta questa letteratura mi proposi di marcare le mie regine ed acquistai tutto il materiale “ad hoc”. Mentre mi esercitavo marcando delle operaie, mi trovai a pensare che andavo ad applicare sul dorso (torace) della regina una placca più o meno al 2% del suo peso e mi domandai quale sarebbe stato la mia reazione se mi avessero incollato sulla schiena una membrana di quasi due chili che avrebbe impedito alla mia pelle di respirare. Non mi sono posto troppo a lungo questo problema e ho buttato tutto il materiale “ad hoc” nella spazzatura.
Raccontando questo aneddoto nel corso di una riunione, scoprii dello scetticismo nello sguardo di un giovane apicoltore e subito lo invitai ad espormi i vantaggi che egli traeva dalla marcatura delle regine.
«Ma come potete – mi rispose – dubitare dell’utilità di una tale operazione?
E’ una domanda senza senso!
Una regina segnata può essere trovata immediatamente e la sua ricerca, per un eventuale sostituzione, richiede un tempo minimo, con scarso disturbo per la famiglia intera».
Allora gli posi questa domanda, che dovette apparirgli un po’ sciocca: «È tutto qui?» «Senza dubbio – mi rispose – E trovate che sia cosa da poco?».
Ebbene sì, io trovo che non sia un motivo sufficiente e che non giustifichi in nessun modo il fatto di martirizzare una povera regina per il piacere di poterla trovare facilmente quando si visita l’alveare.

In una famiglia non è la vista della regina che mi indica la sua validità (non mi preoccupo mai di cercarla), bensì esamino con attenzione la covata perché è la quantità e l’aspetto di quest’ultima che mi rivela meglio di tutto quanto vale la regina. Mi sono anche convinto che una regina non segnata è più prolifica, in quanto la marcatura rappresenta indiscutibilmente un handicap. Quanto alla ricerca per una eventuale sostituzione, sono pronto ad ammettere che essa sarà più lunga in una famiglia in pieno sviluppo che non in un nucleo (esistono tuttavia delle possibilità di cambiare la regina di un alveare senza bisogno di rintracciare quella vecchia), ma a mio parere questo unico vantaggio, ben modesto d’altronde, non giustifica di menomare la regina a cui è affidato lo sviluppo della colonia.
Che si marchino le regine negli apiari dimostrativi o nelle stazioni di allevamento e di selezione mi sembra normale; ma in un semplice apiario io considero questa pratica una inutile crudeltà.
Jean Nivaille
da «La Gazette Apicole»
Jan naviel probabilmente di api ne. Ha poche quando arrivi a luglio inoltrato col caldo sotto il sole con la tuta , con le api incazzate , dai retta se le hai marchiate e fai prima parecchio prima
La qualità della vita di un alveare come viene percepita da ogni singola ape e dalla regina è un concetto difficile da spiegare ai grossi apicoltori, poiché non esiste una definizione unica e assume significati diversi. Il benessere di un alveare generalmente ha a che fare con lo stato di salute fisico e psicologico dell’ape regina e di ogni singola ape.
Graziee per la presa di posizione per il benessere delle regine e le placche di marchiatura sul torace sono un ennesima patologia a mio parere?
Che la marcatura faccia male alla regina è tutto da dimostrare, io ne ho sia senza che marcate e non c’è differenza.
Le api, così come la maggior parte degli insetti non respira dalla pelle, non sudano ecc.
Riuscire a vedere la regina il prima possibile aiuta moltissimo il benessere della famiglia, perché si andrà in alcune operazioni a diminuire le tempistiche di intervento e quindi a scombussolare meno l’arnia.
Tu non hai bisogno di trovare la regina perché non fai sciami, ma gli apicoltori di professione sono obbligati a farlo.
se uno lavora in un modo non significa che tutti facciano uguale o peggio ancora sia il modo migliore di farlo.
Sono d’accordo, vorrei vedere se rimane della stessa idea quando deve passare 150 famiglie al giorno.
Per riconoscere l’età della regina, non bisogna riferirsi solo al colore della marcatura che specifica l’anno solare, in quanto una regina nata a Marzo non è uguale ad una regina nata a Settembre. E’ necessario quindi, considerare il periodo di deposizione e il volume di covata prodotta nell’annata. Anagraficamente le regine nate a Settembre non possono considerarsi anziane come quelle nate in primavera. L’età di una regina può essere determinata da un insieme di valutazioni come: la peluria, lo stato delle ali, la rapidità nei movimenti, la mole corporea, il modo di deporre le uova e la compattezza della covata. La marcatura è utile solo per renderla più visibile sui favi e quindi, non è necessaria per i piccoli apicoltori, evitando così uno stress alla regina e alla sua capacità di ovificatrice.
L’anno scorso non ho marchiato 4 regine nuove. A febbraio di quest’anno è morta l’ultima famiglia. 4 non marchiate 4 famiglie morte. Coincidenza?
si
Si
Sono un allevatore di api regine del Trentino. La nostra famiglia opera in questo settore da oltre 40 anni.
Quello che viene detto in questo articolo dimostra una grande immaturità ma allo stesso tempo presenta una grande verità.
La marcatura di una regina specialmente per chi si occupa di allevamenti non ha nulla a che fare con la facile individuazione o l’età. Un apicoltore esperto impiega la colorazione per poter garantire che la regina nell’arnia sia sempre la stessa. Io dispongo di REGINE MADRI provenienti da luoghi diversi ed acquistate in anni diversi per poter creare un allevamento di fuchi adatto al tipo di regina che voglio ottenere. Se le regine madri muoiono non possono essere rimpiazzate dalle figlie perché queste andranno a rovinare la genetica e la linea che voglio ottenere. Se non trovo la regina marcata vuol dire che è sciamata o morta nella sostituzione naturale da una regina figlia.
Il secondo fattore chiave che è quello di individuare la regina in fretta è indispensabile per tutti quegli apicoltori che vivono in aree con temperature annuali che scendono sotto i 15°C.
Perché? Perché le famiglie tendono a formare un glomere per tenersi caldo e in una visita di emergenza o un controllo periodico è necessario individuarla subito per non far morire la famiglia. Il signore che ha scritto l’articolo non conosce la materia apistica a fondo perché dovrebbe capire che in alcune aree la covata termina a settembre e fino a febbraio non ve ne è traccia. La regina si rimpicciolisce e per molti apicoltori diventa difficile o impossibile individuarla in fretta.
La cosa giusta che ha detto è che bisogna evitare il più possibile di usare vernici su queste api. Principalmente perché si tratta di uno smalto che copre la pelle dell’ape e alcuni di questi soni moltoctossici. I cupolini numerati sono un altra soluzione ma anche questi tendono ad infastidire la regina. Un bravo apicoltore la individua subito senza tanti colori.
Infatti nelle mie regine per la produzione di miele non uso colori. Tengo un registro ed una puntina sull’arnia per ricordarmi l’anno di nascita.
Marcare le regine serve per gli allevatori, per gli apprendisti o coloro che difficilmente riescono ad individuare una regina in un arnia.
D’accordo su tutta la linea.
Oooo finalmente.
Pienamente d’accordo.
Ammetto di avere poche arnie ,appena 30, e di aprirle anche relativamente poco.
Già da fuori vedo come va il cinema dentro e mi pongo pochi problemi sui cambi naturali delle regine. E credo proprio che stiano bene ad essere poco pastrugnate.
Chiaro che quando faccio i blocchi la situazione è un po difficile ma è comunque gestibile.
Il benessere animale nel suo complesso non include solo la salute e il benessere fisico dell’animale ma anche il suo benessere psicologico e la capacità di esprimere i suoi comportamenti naturali.
Ciao a tutti, io sono un APICOLTORE da 15 anni circa un gradino appena sopra l’hobbista e se posso suggerire io uso al posto di quei marcatori puzzolenti la pittura al quarzo con base bianca poi da colorare! Non puzza e asciuga subito! Che ne pensate? Ciao a tutti e buon miele.
Causa più stress una visita prolungata perché non trovi la regina, che una piccola goccia di marcatore, sono 50 anni che faccio l’apicoltore prima per lavoro e ora per hobby ed ho sempre marcato le regine e mai un problema