Riunire sciami e famiglie di api orfane o con popolazione ridotta è una necessità che può presentarsi agli apicoltori con una certa frequenza.
In autunno una colonia debole ha poche possibilità di sopravvivere all’inverno e, se orfana, non può allevare con successo una nuova ape regina.
In primavera, invece, essa non produce miele perché lo sviluppo della famiglia procede a rilento e la massa delle api bottinatrici di solito compare dopo le fioriture più importanti (ad esempio quella di robinia).
La riunione di sciami può essere opportuna nel caso di colonie poco popolose (sciami secondari, terziari) oppure se non si vuole incrementare il numero di alveari posseduto.
L’unione di due famiglie non orfane comporta l’eliminazione di una regina. La soppressione dovrebbe essere effettuata dall’apicoltore alcune ore prima della riunione: così è possibile selezionare l’individuo migliore.
Tuttavia, alcuni apicoltori, accettando i rischi che talvolta possono derivare, lasciano che le due regine si incontrino confidando che la più forte abbia il sopravvento sulla rivale.
Invece, qualora ad una famiglia con regina fosse unita una colonia orfana con celle reali in allevamento, è necessario asportare quest’ultime prima della riunione.
Una metodica d’uso comune per riunire due alveari prevede che i favi con api della colonia debole oppure orfana vengano inseriti nella famiglia forte, a fianco dei favi già occupati dalle api di quest’ultima.
L’arnia che conteneva la colonia debole va rimossa dall’apiario, costringendo così le bottinatrici a disperdersi negli alveari vicini. Questa tecnica, che si pratica nelle ore centrali della giornata, è indicata all’inizio della primavera e in autunno oppure durante forti importazioni di nettare.
Per ridurre i possibili conflitti che possono derivare dal mettere assieme individui appartenenti a famiglie diverse, prima dell’operazione è utile cospargere le api di entrambi gli alveari con farina di frumento.
Se, invece, la riunione viene effettuata in un’arnia nuova o che non ha ospitato api da alcuni mesi, i favi di due colonie possono essere uniti durante tutto l’anno (ad eccezione dei mesi invernali), anche evitando l’impiego della farina. In questo caso nell’arnia nuova, che deve essere posizionata al posto di quella che conteneva la famiglia più forte, i favi delle due colonie vanno collocati alternati.
Il metodo Miller (o del foglio di giornale) è una tecnica di riunione che consente alle api un «contatto progressivo» e sicuramente più pacifico del precedente.
L’operazione si attua all’imbrunire quando sono rientrate le bottinatrici. Il nido della colonia debole oppure orfana viene sovrapposto a quello della forte; l’arnia contenente la famiglia debole deve essere dotata di un fondo mobile che va asportato (oppure deve essere travasata in due melari sovrapposti).
La separazione tra i due alveari viene effettuata ponendo sopra l’arnia contenente la famiglia forte, una volta tolto il coprifavo, un foglio di giornale fittamente bucato con chiodi.
Nell’arco di un paio di giorni le api di entrambi gli alveari avranno roso la carta e si saranno unite pacificamente. A riunione avvenuta è necessario provvedere all’asportazione dei residui di giornale, del nido superiore e dei favi in eccesso (quelli con covata e con alimento vanno collocati nel nido inferiore a sostituire quelli vecchi, malformati o vuoti).
La tecnica è particolarmente indicata per riunire sciami (quest’ultimi possono già essere catturati in uno o più melari) e durante il periodo primaverile – estivo se ci sono pericoli di saccheggio.
Infine, appare fondamentale ricordare la necessità di un’attenta visita preventiva nelle famiglie interessate alla riunione, per individuare eventuali patologie presenti; tale intervento è indispensabile ogni qualvolta si intenda eseguire operazioni apistiche che prevedono il «mescolamento» di favi, di covata e di api appartenenti a colonie diverse.
M. Greatti
da http://www.ersa.fvg.it/informativa/notiziario-ersa/anno/2001/6/840.pdf/?searchterm=famiglie