Le nuove generazioni di medici veterinari dovranno confrontarsi con problematiche che investiranno non soltanto la sfera delle patologie animali o la salubrità degli alimenti derivati, ma anche la salute dell’ambiente quale diretta conseguenza del corretto allevamento.
Quanto sta accadendo al mondo dell’apicoltura invita ad un’attenta riflessione. Inquietanti panorami si aprono all’orizzonte: le api come animali sentinella, rivelano morendo, la sofferenza ambientale cui andrà posta molta attenzione; le api, nel ruolo di perlustratrici dell’ambiente, trailer di pollini, propoli, nettari, acqua, e perché no di molecole chimiche da e verso l’alveare, potrebbero ricoprire un ruolo determinante nella diffusione dell’antibiotico-resistenza.
L’importanza della professione veterinaria in apicoltura è quindi innegabile e la richiesta di formazione è pressante. Per questo la FNOVI ha ripetutamente sollecitato le Facoltà di medicina Veterinaria ad adeguarsi ai tempi: Bologna, Torino, Perugia, Sassari, Bari hanno risposto introducendo nel corso di laurea di base argomenti inerenti l’apicoltura e le patologie apistiche.
Ufficio stampa Fnovi