Tra gli eventi più disastrosi che possono verificarsi in una colonia va sicuramente considerata la perdita della regina. La regina può morire improvvisamente, per diversi motivi, ma questo accade con maggior frequenza per attacchi da parte di predatori o per malattia. La perdita causa sicuramente uno shock nella colonia orfana.
Le api modificano il loro comportamento, diventano più aggressive e nervose, meno attive (smettono di costruire i favi) ed iniziano ad emettere un particolare ronzio molto intenso e caratteristico che «sembra un pianto».
Sollevando il coprifavo l’apicoltore può ascoltare questo particolare ronzio molto rumoroso. Le api della colonia avranno, come priorità assoluta, quella di cercare di allevare una nuova regina, se nella colonia è presente covata con uova o larve, che possono essere impiegate per questo scopo. Nell’ipotesi positiva che vi sia covata disponibile, le api inizieranno a costruire cupolini per regine allargando le cellette della covata femminile (celle reali supplettive}, e cercando in questo modo di allevarsi una regina sostitutiva. Nella migliore delle ipotesi la colonia, dopo un periodo di mancanza di covata, con conseguente indebolimento dell’alveare, riuscirà ad avere una nuova regina (in questo caso supplettiva ) che permetterà alla colonia di superare la crisi dell’orfanità e di continuare ad esistere.

Purtroppo non sempre l’allevamento di una regina da parte delle api orfane ha successo o è possibile, nella maggior parte dei casi le colonie orfane non riescono nel loro intento e finiscono per perire. Infatti le ghiandole mandibolari della regina producono delle particolari sostanze chimiche, meglio conosciute come feromoni della regina; queste sostanze, in particolare i due feromoni conosciuti con la sigla 90DA e 9HDA, hanno un’importanza fondamentale nella colonia. L’acido 90DA conosciuto anche come «sostanza della regina» inibisce lo sviluppo degli ovari delle api operaie ed una sua riduzione induce le api a costruire le cellette reali. La quantità di questi feromoni, prodotti dalla regina, è in stretta correlazione con l’età della regina stessa.
Una regina con più di 2-3 anni di vita produrrà meno feromoni e la colonia tenderà a costruire un numero maggiore di cellette reali ed a sciamare maggiormente, rispetto ad una colonia in cui la regina ha solo un anno d’età. Questi feromoni prodotti dalle ghiandole mandibolari della regina inibiscono quindi l’allevamento di regine e la sciamatura, oltre che lo sviluppo degli ovari delle api operaie.
In quest’ articolo quello che maggiormente desidero trattare è l’ultima ipotesi, il meccanismo che permette lo sviluppo degli ovari delle api operaie, causando lo sviluppo di api fucaiole o di una falsa regina. Venendo a mancare la regina, la colonia orfana si attiva subito, come abbiamo visto nelle precedenti righe per allevare una nuova regina supplettiva, (anche l’odore della covata non opercolata tende ad inibire lo sviluppo degli ovari delle api operaie e la deposizione di covata maschile da parte di api fucaiole). Mancando una nuova regina o covata non opercolata, ecco che entro un periodo di tempo di 20 – 30 giorni, (nelle razze di api europee), le ghiandole mandibolari e gli ovari delle api operaie si sviluppano dando luogo alle api fucaiole (che deporranno solo uova maschili), originando solo fuchi.
In una colonia orfana in questo stadio potremmo avere più api fucaiole che depositano le uova nelle stesse cellette (come nella foto) o una sola ape operaia più sviluppata delle altre, una vera «falsa regina». In quest’ultima ipotesi la falsa regina si comporterà come una vera regina, attorniata da una corte di api operaie anche se le uova deposte saranno sempre e solo maschili. La colonia orfana in queste condizioni continuerà a perdere forza, finendo per morire.
Dopo queste divagazioni sui meccanismi ed i comportamenti all’interno della colonia orfana, consideriamo ora le diverse ipotesi che si possono presentare all’apicoltore, con maggior frequenza durante i diversi periodi della stagione apistica.

Durante le prime visite primaverili sarà possibile trovare nell’apiario una o più famiglie orfane. In questa ipotesi l’apicoltore dovrà valutare la forza della colonia orfana, la presenza di covata opercolata o di cellette reali supplettive, la presenza di uova di api fucaiole. Se nella famiglia orfana non vi è covata, né cellette reali sostitutive o uova di covata maschile, conviene utilizzare la famiglia orfana per unirla ad una colonia con regina. È indispensabile procedere all’unione con un foglio di giornale per evitare lotte tra le due colonie e permettere una unione senza problemi. Le api rosicchieranno il giornale, ma nel frattempo l’odore delle due colonie si confonderà evitando lotte e la possibile perdita della regina nella colonia che riceve le api orfane.
È estremamente importante non unire una colonia debole con regina ad una colonia forte orfana. Vi è il rischio anche in questo caso di perdere la regina della colonia debole. Le api della colonia forte orfana la eliminerebbero per cercare di allevare la loro propria regina. Se nella colonia orfana vi sono telaini di covata opercolata ma non vi sono cellette supplettive, si possono distribuire i telaini di covata ad altre famiglie per rinforzarle od alla stessa con cui si è unita la colonia di api orfane. In questa ipotesi bisogna sempre controllare con la massima attenzione che non siano presenti patologie come peste europea, peste americana, virosi ecc. Nel dubbio bisogna astenersi dal procedere ad unire le api della famiglia orfana con altra famiglia dotata di regina e di utilizzare i telaini di covata dell’alveare orfano per ridistribuirli in altre famiglie dell’apiario. Interpellate subito il veterinario dell’USLL competente per territorio per un ulteriore controllo in campo e per gli accertamenti del caso. Per non perdere le api di una colonia orfana infetta o i telaini di covata della stessa colonia si rischia di contagiare un apiario intero, con tutte le conseguenze del caso. Bisogna sempre essere molto prudenti e attenti.