Dopo la befana inizio la nutrizione proteica stimolante la deposizione; nella foto il candito del commercio tagliato in porzioni da 200-300 grammi addizionato a polline proprio conservato in congelatore. Dopo pochi giorni di attivazione si può appoggiare in corrispondenza del foro sul coprifavo, che dev’essere in corrispondenza del glomere.
Entro un paio di giorni avviene una prima trasformazione del polline (foto a destra) a contatto con gli zuccheri. In questa condizione viene avidamente consumato dalle api e …. stimola la covata.
La nutrizione proteica con candito può venir integrata con farine vegetali bio (farina di castagne) su un piattino al riparo da umidità e venti freddi; viene avidamente raccolta dalle api; verrà abbandonata quando inizia la fioritura di nocciolo, salice e ontano. Il piattino viene ritirato alla sera ad evitare l’umidità notturna e riposizionato l’indomani quando iniziano i voli delle api. Assolutamente da evitare di posizionare il piattino all’interno di un’arnia vuota per non abituare le api al saccheggio.
A metà febbraio, nelle ore più calde e in assenza di vento, velocemente, è tempo di conoscere la forza della famiglia, quanti sono i telaini occupati dalle api e l´entità delle scorte bisognerà prestare maggior attenzione alle scorte perché il consumo aumenta.
Mi porto al seguito qualche diaframma, non sia mai di dover restringere una famigliola al centro, tra due diaframmi per farla corrispondere al foro di nutrizione del coprifavo. Se occorre restringo di uno-due favi rispetto all’invernamento e lascio al di là del diaframma il favo vecchio se contiene ancora miele.
Vanno sistemate le famiglie orfane e le fucaiole con occulate riunioni facendo sempre attenzione ai sintomi delle principali malattie onde evitare di propagarle con inopportune riunioni di famiglie deboli.
La prima visita: deve essere veloce, con tutto l’occorrente a portata di mani, cosa controllare?
1) Le scorte: che siano sufficienti fino alla visita successiva.
2) La covata: che sia presente.
3) Le api: di quanto si sono ridotte rispetto all’invernamento; l’assenza di sintomi di malattie.
Restringere, restringere ai soli favi occupati dalle api e tenere molto caldo sopra.
Somministro ancora una volta del candito (con polline proprio) a tutte, sempre in porzioni molto piccole massimo 150-200 grammi in sacchetti da congelatore e posizionati sul foro di nutrizione sul coprifavo.
Riposiziono sopra le protezioni termiche, questo è il periodo del maggior sforzo termico dell’alveare; poi rimetto la lamiera e gli spaghi di fissaggio come se l’inverno dovesse ancora arrivare. Su un foglio generale indico la data, il numero delle famiglie ed eventuali necessità per la visita successiva.
Cassian Rino
News Febbraio 2024