La produzione del polline può essere una risorsa in più per l’apicoltura campana. È ciò che è emerso nell’incontro organizzato dall’AP.AS. tenutosi il 20 luglio a Flumeri presso l’Agriturismo Petrilli. Ospite e relatore Aldo Metalori apicoltore e primo produttore di polline in Italia che gestisce un’azienda apistica in Toscana con l’aiuto di sua moglie, la sig.ra Enrica, e le due figlie. La produzione del polline può essere una risorsa in più per l’apicoltura campana.
Il sig. Aldo Metalori, famoso anche per aver inventato e modificato trappole per la raccolta polline, conosce la Campania abbastanza per affermare che le grandi risorse di castagneti e di altre essenze nettarifere pregiate, disseminate sul territorio campano, possono consentire all’apicoltore campano di produrre dell’ottimo polline.
La produzione: ovviamente bisogna dotarsi di trappole che vanno apposte sul fronte dell’arnia che non necessita di sostanziali variazioni. Solo nel caso in cui si opta per la trappola alta si devono praticare 3 fori da 32 mm fronte alveare.
Le trappole sono lasciate per lunghi periodi, anche oltre 1 mese, poiché non arrecano problemi alla famiglia che, al contrario, viene stimolata a raccogliere più polline.
Le trappole al termine della stagione vanno riposte ma prima devono essere lavate ed asciugate.
Dopo questo passaggio finisce di nuovo in congelatore per qualche giorno e poi confezionato. I passaggi in congelatore sono importanti per scongiurare la presenza di insetti (farfalle) che possono, in maniera del tutto silente, arrecare danni al prodotto.
Vendita: questa è forse la parte più complicata di tutto il percorso poiché devono essere osservate le normative fiscali, il “pacchetto igiene” e le normative sulla salute degli animali. Il polline è un prodotto agricolo e pertanto, da un punto di vista fiscale, può essere venduto all’ingrosso o confezionato a proprio marchio. La normativa veterinaria sulla salute degli animali prevede la denuncia di possesso e i registri trattamenti . Nel manuale di corretta prassi operativa, in dotazione della azienda, deve essere previsto il processo relativo alla catena del freddo.
Antonio Carrelli