giovedì , 30 Novembre 2023

Apicoltura: campionare il pane d’api per uso alimentare o per esami di laboratorio

Il pane d’api è un ottimo prodotto alimentare ottenuto dalla fermentazione del polline fresco nelle celle dei favi. Non è mai stato valorizzato dagli apicoltori per autoconsumo per la mancanza di un attrezzo che ne permettesse un’agevole raccolta.

Chi scrive ha ideato il “raccogli pane d’api”, uno strumento (brevettato) semplice e poco costoso che permette di estrarre dai favi il pane d’api sotto forma di pellets, ottenendo così un prodotto che può essere utilizzato come alimento sia dall’apicoltore sia dal consumatore locale. Per il suo alto valore nutritivo, il pane d’api potrebbe essere utilizzato come alimento nei Paesi in via di sviluppo dove le popolazioni locali potrebbero essere formate per allevare razze di api selezionate specializzate nella raccolta del polline.

Lo strumento non rovina le celle dei favi, quindi può essere impiegato anche da veterinari, ricercatori e tecnici apistici per campionare il pane d’api negli apiari e ottenere un prodotto perfettamente pulito utile per rilevare la presenza di pollini epatotossici, pesticidi, agrofarmaci, contaminanti ambientali e microrganismi responsabili delle malattie delle api. Il polline è l’unica fonte proteica introdotta nell’alveare da api bottinatrici “specializzate” nella sua raccolta da piante anemogame (impollinazione operata dal vento; es. nocciolo) ed entomogame (impollinazione operata da insetti; es. pesco).

Una caratteristica comportamentale di queste api è la “fedeltà” alla specie visitata: raccolgono polline esclusivamente dai fiori della stessa essenza vegetale, sino a quando questa non ha terminato la fioritura, favorendo in questo modo l’impollinazione crociata. Basta osservare attentamente un’ape che si posa sul predellino dell’alveare per constatare come il polline contenuto nelle sue cestella abbia sempre lo stesso identico colore: mai si potranno notare pallottoline con colori diversi situazione che starebbe a indicare che, nello stesso viaggio, la bottinatrice ha raccolto polline su differenti essenze vegetali.

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