«Le api muoiono di fame». E’ il grido di allarme lanciato da Nord a Sud dagli apicoltori d’Italia. Continui sbalzi termici anche di venti gradi e ripetute irruzioni di aria fredda dall’Artico, con nevicate anche a bassa quota, hanno di fatto cancellato la primavera, il periodo più delicato per la gestione degli apiari. E così le api non trovano fioriture e non hanno più scorte, muoiono letteralmente di fame. Di seguito pubblichiamo l’appello o forse meglio lo sfogo degli apicoltori d’Italia postato sui vari gruppi facebook dedicati al mondo dell’apicoltura sia hobbistica che da reddito.
Le api muoiono di fame. Muoiono in piena primavera, muoiono mentre fioriscono i ciliegi, mentre fiorisce il tarassaco, e muoiono con l’acacia in fioritura. Le api vivono grazie agli apicoltori che le nutrono con sciroppi zuccherini, non per fare miele o chissà che altro, ma per mantenerle in vita. E fin qui la denuncia…
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Noi possiamo fare molto…Già evitare di calpestare il tarassaco e altri fiori da polline…
Che strano ,io ,al giorno ne ho un centinaio, sui fiori ,nei piatti con zucchero,in quelli in cui c’è l’acqua. Non mi importava nulla prima ,ma da quando mio figlio ha deciso che loro sono le salvatrici del mondo ,le guardo con amore ,tutto quel’da’farsi su tutti i fiori ,e una cosa diversa .Per qualche anno ne ho tenuta una senza una alla, e morta penso per tristezza .
Io ho capito che le api che sembrano morte ,nelle giornate fredde,in realtà sono affamate e stanche. Ho cominciato allora a raccoglierle,ad appoggiarle vicino a gocce di acqua e zucchero e-se questo non basta-a metterle in un bicchiere coperto(quello della Nutella,per esempio),appoggiarle sul calorifero con lo zucchero sciolto ,vicino . Ho notato che si riprendono presto (chi dopo pochi minuti,chi ci mette anche 20 minuti),cominciano a aspettare e poi volano via,con giri rotondi…una bellissima soddisfazione averle aiutate nel loro viaggio verso casa!