lunedì , 9 Settembre 2024
Mielometro

Come misurare l’umidità nel miele

La conoscenza del grado di umidità nel miele, ci permette di stabilire il momento adatto per raccogliere i melari, il grado di conservabilità e il suo valore commerciale.

Vi sono due modi, per misurare l’umidità nel miele, quello empirico e quello strumentale.

Quello empirico si fa, generalmente in apiario, prima di raccogliere i melari. Si estrae dal melario, un telaino di miele disopercolato e si scuote energicamente, se non fuoriescono goccioline di miele dalle cellette, vuol dire che è abbastanza denso e quindi maturo e può essere raccolto senza problemi.

Quello strumentale, si fa con uno strumento che si chiama mielometro che misura il grado di umidità del miele e il suo grado zuccherino espresso in gradi Brix in tempo reale. Sfrutta il principio della rifrazione dei liquidi, che variano al variare della loro concentrazione. Il mielometro è composto da un prisma, da una piastra inclinabile che copre il prisma, una vite per la taratura, un tubo riflettente e un oculare con un anello di regolazione per la messa a fuoco.

Si usa, sollevando la piastra inclinabile dal prisma fisso e tenendo sempre lo strumento in orizzontale, si applicano alcune gocce di miele in modo uniforme sulla superficie del prisma, per poi abbassare la piastra inclinabile sul prisma. Si dirige poi il mielometro verso una sorgente luminosa e i dati si leggono immediatamente attraverso l’oculare che può essere ruotato per una corretta messa a fuoco. La migliore lettura si ha quando il raggio di luce interseca esattamente la linea verticale della scala, incisa all’interno dell’oculare. La linea di separazione che si forma sulla scala stessa, tra il campo scuro che parte dall’alto e scende fino al campo chiaro, ci indica la percentuale di acqua nel miele.

Queste misurazioni vanno più volte ripetute, per eseguire una media dei valori indicativi di tutta la partita di miele. Per evitare di commettere errori, è importante nelle successive misurazioni, pulire la superficie del prisma, con cotone imbevuto di acqua e di asciugarlo per bene.

Se il mielometro è dotato di dispositivo di compensazione della temperatura, con quelle comprese tra 10°C e 30°C lo strumento indica la misura esatta di umidità con un errore inferiore allo 0,5%. Se usiamo uno strumento che non ha un dispositivo automatico di compensazione della temperatura, per non falsare la lettura, dobbiamo fare delle correzioni.

Dobbiamo, aggiungere o sottrarre dei valori, a secondo se la temperatura ambiente è maggiore o minore della temperatura di 20°C che è la temperatura tarata dello strumento. I valori li troviamo nelle tabelle che sono già in dotazione allo strumento e che li possiamo trovare nell’astuccio del mielometro. Altrimenti, con un piccolo calcolo matematico, possiamo risalire direttamente ai valori da sottrarre o aggiungere alla lettura dello strumento.

Esempio 1  Con la temperatura ambiente, maggiore della temperatura di taratura dello strumento che è di 20°C.
Temperatura ambiente Lettura nella scala,dello strumento Formula Umidità reale dopo la correzione
30° C 20,5 [20,5-(30-20)*0,1] =19,5% 19,5
28° C 18,4 [18,4-(28-20)*0,1] =17,6% 17,6
In pratica, si deve ridurre la lettura nella scala dello strumento, di 0,1 %, per ogni grado di temperatura superiore ai 20°C.
Esempio 2 Con la temperatura ambiente, minore della temperatura di taratura dello strumento che è di 20°C.
Temperatura ambiente Lettura nella scala,dello strumento Formula Umidità reale dopo la correzione
10° C 18,4 [18,4+(20-10)*0,1] =19,4% 19,4
5° C 16 [16,0+(20-5)*0,1] =17,5% 17,5
In pratica, si deve aumentare la lettura nella scala dello strumento, di 0,1 %, per ogni grado di temperatura inferiore ai 20°C.
Terminando per un’esatta misurazione del grado di umidità nel miele, bisogna attenersi ai seguenti punti:
  1. prima di iniziare la misurazione accertarsi che lo strumento, poiché presenta un’inerzia termica, si trovi alla temperatura ambiente da circa qualche ora;
  2. aggiungere o sottrarre dei valori a secondo se la temperatura ambiente è inferiore o superiore a quella di taratura dello strumento;
  3. lavare e asciugare bene lo strumento se si fanno misurazioni in serie;
  4. non sfregare con le dita o altri materiali il prisma perché può falsare la lettura;
  5. l’utilizzo delle dita, sul campione di miele, può portare a una cessione di umidità.

Pasquale Angrisani

honeystickers

Info Redazione

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2 Commenti

  1. Ottimo articolo, grazie!

  2. ho comprato un rifrattometro con la scala che va dal 10 al 30% di umidita, vorrei tararlo ma non avend0 la scala che parte da “0” vorrei capire nel caso di questo rifrattometro in caso di taratura con prisma e olio, la lettura a quale grado deve corrispondere per essere tarato bene?

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