lunedì , 9 Settembre 2024
Calendario dei lavori: aprile
Foto di Pasquale Angrisani

Il calendario dei lavori: aprile

Eccoci ad aprile che si affaccia timidamente ancora con notti piuttosto fredde, ma tutto intorno si sente il profumo della primavera che prepotentemente incomincia a portare nuova linfa e nuovo vigore alle nostre amiche api ed infonde anche in noi la gioia di pregustare la nuova stagione con tutti i suoi ricchi doni.

Le api in questo periodo hanno già avviato un grande lavoro dentro l’arnia la covata è già abbondante e vengono già allevati i fuchi e ripulite le celle in vista della sciamatura e del prossimo raccolto. Negli alveari più forti si vedono già le api ceraiole che preparano le traccie delle celle reali. Ecco qui l’importanza dell’occhio esperto dell’apicoltore che si appresta ad osservare con prudenza questi eventi, tenendosi pronto ad intervenire al momento opportuno.

lnnanzitutto in questo mese deve essere ultimato lo svernamento in dipendenza sempre delle varie altitudini, bisogna comunque cercare di tenere il nido stretto con diaframmi e porticine non troppo larghe in modo che la covata non manchi del calore necessario. Si deve provvedere alla sostituzione di telaini vecchi o umidi e ammuffiti; non è ancora l’ora di inserire fogli cerei; se non si hanno telaini da sostituire, meglio restringere il nido. Per far costruire i fogli ceri bisogna attendere la grande importazione.

In questo periodo si deve poi procedere alla nutrizione, che però deve essere eseguita in modo corretto. Conviene iniziare con sciroppo tiepido al 60% di zucchero e trattato con aglio (come già consiqliato 100 gr di aglio mondato (frullato o tritato) in 10 litri di sciroppo) e deve essere somministrato alle api in quantità tale da essere consumato in una notte.

Modello 4, registrazione automatica dell’apiarioBisogna nel frattempo controllare la deposizione della regina, nel caso di deficienza dovremo forzare un po’ la nutrizione per arrivare alla sciamatura e quindi aumentare la consistenza dell’apiario e cambiare la regina.

I più esperti possono già scegliere gli alveari da destinare alla sciamatura artificiale che è la più comoda e di sicuro risultato. lnnanzitutto questi alveari devono essere analizzati per evitare l’espandersi di eventuali malattie presenti, si procede poi con la nutrizione forzata, sempre con prudenza, mai esagerare. Si prepara il materiale necessario allo scopo e si attende di vedere iniziare la costruzione delle celle reali; è questo il momento di procedere all’operazione sopraddetta che, se eseguita correttamente, è di sicuro esito e di tanta soddisfazione.

Per coloro che vogliono produrre polline è il momento di preparare e predisporre le trappole sotto i nidi. Questa è un’ulteriore occasione per pulire i fondi. Dobbiamo tener presente che è inutile mettere trappole in alveari deboli o in quelli destinati alla sciamatura, per questa produzione ci vogliono famiglie forti. Per il momento bisogna lasciare ancora libero il volo alle api, perché hanno estremo bisogno loro di tutto il polline. Per iniziare la raccolta si dovrà attendere il periodo della grande fioritura e del pieno sviluppo dell’alveare.

La raccolta deve essere comunque regolata e moderata, levando e rimettendo le «museruole» rispettando la necessità interna dell’alveare di approwigionamento proteico, per non squilibrare l’equilibrio interno, dell’alveare per tutto il periodo successivo.

Permettetemi a questo punto di dare un consiglio basato sulla mia esperienza diretta.
In molte zone del Trentino la raccolta di polline risulta quasi indispensabile in quanto, specialmente nel periodo di fioritura del tarassaco e dei prati si yerifica un intasamento dei telaini centrali di polline, a svantaggio dello spazio destinato alla deposizione di covata. Inoltre la raccolta del polline stimola il lavoro dell’ape ed è stato osservato che gli alveari muniti di trappole pigliapolline lavorano anche con il cattivo tempo, mentre gli altri alveari restano fermi. Non ultimo è da tener presente che la raccolta del polline è molto redditizia e meno faticosa di quella del miele e di grande interesse alimentare. Basta un minimo di attrezzatura, non molto costosa ed un po’ di pratica da parte dell’apicoltore. Provate e vedrete che sarete soddisfatti!

Per chi vuole poi dedicarsi alla produzione di pappa reale è questo il mese per predisporre tutto il materiale necessario allo scopo. Per prima cosa, chi adotta il sistema dei cassoni deve assicurarsi la presenza delle regine ed accertarsi che siano giovani e prolifiche e che l’alvevare goda di ottima salute, con telaini freschi ed adatti a ricevere abbondante covata femminile.

Bisogna forzare la nutrizione per avere molte api giovani e cioè nei primi giorni di età, essendo queste indispensabili per la nutrizione delle larve. Fatto questo si può incominciare gradatamente a preparare lo starter centrale introducendo solo covata opercolata ed api. Pian piano si riempirà tutto il nido e verso la fine del mese o ai primi di maggio si procederà ai primi innesti che non saranno tanto redditizi all’inizio, ma se sono ben preparati si vedrà gradatamente aumentare la bella serie di celle reali rigonfie del prezioso prodotto.

Anche questa attività è purtroppo a tutt’oggi pochissimo praticata, specialmente nella nostra provincia e vi assicuro che basta un po’ di buona volontà ed una attrezzatura limitata. Anche in questo caso il rendimento è ottimo ed è un modo di apprezzare ancora una volta il lavoro e la tenace dedizione che impegna la nostra amica ape alla produzione dei prelibati e sublimi prodotti della sua fatica.
Auguro a tutti buon lavoro ed ottimo raccolto.

Pietro Francescatti

honeystickers

Info Redazione

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