Dicembre è il mese di quiete per tutti gli alveari, dal Nord al Sud. La temperatura si è abbassata ovunque e se nei mesi precedenti si è fatto un ottimo invernamento (somministrazione di nutrimento, coibentazione degli alveari, restringimento delle famiglie), le api avranno già formato il glomere.
In questo mese vanno fatte solo le visite esterne agli alveari, controllando che i tetti degli alveari non siano stati scoperchiati e gli alveari rovesciati, e che i supporti siano in buono stato e le porticine ristrette, ma mai completamente ostruite. Durante le visite si può appoggiare l’orecchio all’esterno degli alveari per evidenziare il ronzio interno, sintomo di vitalità dell’alveare. A secondo del tipo di ronzio l’apicoltore esperto può capire se le api sentono freddo, caldo o vi siano delle anormalità.
In questo periodo vanno controllati i residui caduti sul fondo antivarroa, che devono essere puliti periodicamente, per cercare di risalire alla percentuale di varroa caduta. Per chi non ha ancora effettuato l’intervento risolutivo contro la varroa deve assolutamente farlo in una bella giornata di sole.
Il prodotto consigliato in questo periodo è l’Api-Bioxal, quando la temperatura si mantiene per alcune ore oltre i 10° per dare il tempo alle api di asciugarsi. Il prodotto si usa sciogliendo completamente il contenuto dell’intera confezione da 35 g di API-Bioxal in 500 ml di una soluzione acquosa (1:1) acqua e saccarosio. Il trattamento va fatto in un’unica somministrazione gocciolando la soluzione di 5 ml per favo/telaio occupato dalle api sugli alveari, con una apposita siringa o con un dosatore. Il dosatore è molto più pratico e capiente della classica siringa ed è perfetto per trattare più alveari senza doverlo ricaricare ad ogni somministrazione.
I predellini di volo degli alveari, che sono privi di portichetto, con il tetto piano o che non sono protetti da apposite tettoie, devono essere sempre tenuti puliti dalla neve, perché la neve potrebbero ostruire completamente le porticine d’ingresso, provocando l’asfissia delle famiglie.
Se non sono state ancora ristrette le porticine d’ingresso agli alveari, in questo mese vanno fatte con una certa urgenza, per evitare che vi entrano topi campagnoli a nidificare all’interno dell’alveare distruggendo i favi del nido. Se notiamo deiezioni, sul predellino di volo o intorno all’apiario, questi possono essere sintomi di diarrea.
Le cause possono essere attribuita ad un cattivo invernamento delle scorte ( miele fermentato o miele di melata). Un controllo che possiamo fare in questo mese è soppesare gli alveari, alzando la parte posteriore dell’alveare, l’esperienza ci indicherà la consistenza delle scorte all’interno dell’alveare.
In questo mese è possibile fare dei piccoli spostamenti, di alveari o sciami, all’interno dell’ apiario, avendo l’accortezza di non scuotere troppo le famiglie, perché le api che sono in glomere se dovessero cadere sul fondo difficilmente con le temperature basse riusciranno a risalire nel glomere.
I lavori più impegnativi dell’apicoltore adesso sono trasferiti in laboratorio, dove ferve il lavoro di invasettamento del miele e di altri prodotti dell’alveare, la fusione dei telaini vecchi e degli opercoli di cera in pani, da poter scambiare con le aziende di fiducia che la trasformano in fogli cerei.
L’inverno va anche utilizzato proficuamente, per riprendere i vecchi contatti commerciali ed allacciarne di nuovi, per l’aggiornamento tramite la lettura di libri e riviste e la partecipazione a lezioni e convegni. Nessuno, infatti, deve credere di sapere tutto sulle api poiché quello che si conosce di questo utile insetto è sempre poco rispetto a quello che si può ancora imparare.
Pasquale Angrisani
Testo aggiornato al 26 novembre 2020